Vespa sotto attacco per i Casamonica a Porta a Porta: “In pensione, per il bene della Rai”
A settembre, proprio in principio della nuova stagione televisiva, andava in onda uno dei momenti più discussi di questi mesi e accadeva nel salotto istituzionale della tv italiana, la terza camera, come molti definiscono lo studio della trasmissione condotta da Bruno Vespa. A pochi giorni di distanza dai funerali per Vittorio Casamonica, le celebrazioni in pompa magna per la morte di un capoclan con tanto di musica de Il Padrino, il conduttore della trasmissione scelse come noto di invitare in studio i familiari dello stesso Casamonica, che dopo aver protestato davanti alle telecamere nei giorni successivi al fatto, ebbero spazio per poter spiegare le loro ragioni in seconda serata, quasi senza contraddittorio. Come noto, quello dei funerali di Vittorio Casamonica è stato un evento capace di sollevare un enorme polverone mediatico, l'indignazione popolare ("Delinquenti in tv coi soldi del canone", si disse), oltre che creare problemi di tipo istituzionale nelle forze dell'ordine ed anche anche alimentare ulteriormente quel tornado che stava per travolgere il Campidoglio e avrebbe portato repentinamente alle dimissioni del sindaco di Roma Marino (che ora ci starebbe ripensando, e forse le ritirerà).
Fatto sta che quella scelta di lasciare spazio ai familiari di casamonica in televisione provocò smorfie sentite sul viso di molti e le polemiche non tardarono ad arrivare nei giorni successivi, nonostante la reazione di Vespa che commentò: "Biagi non veniva trattato così". E la polemica non si è affievolita con il passare delle settimane, visto che adesso l’Associazione RAI BENE COMUNE – IndigneRAI – gruppo molto attivo ed influente, composto da numerosi dipendenti e tecnici del servizio pubblico (ma non solo), si mobilita per chiedere pubblicamente un passo indietro a Vespa e una decisione da parte del direttore di Rai Uno Giancarlo Leone. Le motivazioni sembrano essere chiare. Ecco un passaggio nella lettera pubblicata online sul sito Radiocorriere.eu:
Mettere in vetrina le ragioni del clan dei Casamonica, secondo noi viola il contratto di servizio, viola il codice etico, offende il pubblico, non informa chi già sa e informa male chi non sa, legittima infine dei criminali assurti al rango di star per un morboso e distorto “DOVERE DI CRONACA”. Rimane solo un puro esercizio di potere e di becera volontà di raggiungere miseri punti percentuale di share fregandosene dei contenuti e del messaggio. Veder lavorare la redazione di Vespa è un esperienza mistica, autori che sembrano terrorizzati dal duo Vespa-Donat Cattin, questi ultimi trattano il contenitore PORTA A PORTA come il vecchio baule dei ricordi che puzza di naftalina. Tolti i bei ricordi del giornalista che faceva inchiesta, rimangono quelle ali opache e sporche perché sempre vicine al potere e non al rispetto del cittadino/utente che non ha più forza nemmeno per vomitare.
La lettera continua sugli stessi toni: "Ci dissociamo dalle decisioni editoriali e autoriali intraprese dal costoso staff di Porta a Porta. Non vogliamo essere complici di un modo di utilizzare il media TV come amplificatore del potere, a disposizione del mercato e in questo caso anche di discutibili personaggi". infine l'appello:
Ci rivolgiamo al Dott. Bruno Vespa e al Direttore di RAI UNO Giancarlo Leone: seguite il consiglio del neo direttore generale, lasciate spazio a nuove forze e nuove idee, le vostre si meritano un’immediata pensione. Non chiamiamole DIMISSIONI, chiamiamola PENSIONE. Fatelo per il bene della nostra RAI.