Verissimo cambia veste, studio rivoluzionato per il Covid
Ripartirà il 12 settembre Verissimo, appuntamento fisso del sabato pomeriggio di Canale 5 ormai da anni. Silvia Toffanin torna a fare compagnia ai telespettatori dell'ammiraglia Mediaset e riparte con un Lapo Elkann ospite, che confiderà alla conduttrice dettagli scabrosi della sua adolescenza.
Comde cambia lo studio di Verissimo
La prima novità del programma è il nuovo aspetto dello studio, che cambia radicalmente in funzione del Covid. Lo si intuisce da un'immagine che circola in queste ore sui social, scattata proprio nel corso della registrazione dell'intervista a Lapo Elkann. Si vede l'ospite seduto lontano dalla conduttrice, a separarli diversi metri di distanza, con un imponente video wall a fare da sfondo, su cui campeggia un'immagine dell'ospite.
A Mediaset si stanno escogitando diverse soluzioni per ottemperare alle nuove regole anti Covid. Alcune settimane fa Gerry Scotti aveva raccontato nel corso di un'intervista la soluzione adottata per avere una rappresentanza, seppur minima, di pubblico in studio: "A Caduta Libera invece adesso abbiamo 50 persone al posto delle solite 150: sono poche ma fanno molto casino[…] non solo il pubblico è ridotto al minimo, ma anche i concorrenti vanno tenuti ognuno in una stanza, e quando cascano nella botola sono salvati da personale con le mascherine. Adesso per fare una puntata ci vuole 1 ora e mezzo di preparazione. Spero di tornare preso alla normalità".
Lapo Elkann alla prima puntata di Verissimo
Lapo Elkann è il protagonista della puntata che il 12 settembre segna il ritorno di Verissimo nel palinsesto del sabato pomeriggio di Canale 5. Il rampollo degli Agnelli racconta dettagli particolarmente intimi e delicati nel salotto di Silvia Toffanin, soffermandosi in particolare sugli abusi subiti quando era giovanissimo.
Non ho amato molto la mia infanzia. Sono stato un bambino dislessico, iperattivo, affetto da deficit dell’attenzione e siccome a scuola ero sempre indietro, volevo dimostrare di essere più forte. In collegio, a 13 anni, sono stato abusato più volte e un fatto come questo ti porta ad andare, a volte, verso l’autodistruzione, perché l’abusato si sente in colpa. È importante dirlo. Se non lo affronti con profondità questo dolore negli anni ti mangia, ti porta a vivere la vita con grandissima difficoltà.