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Vasco Modena Park

Modena Park, Vasco Rossi si racconta: “Io come Cenerentola, mio padre sarebbe orgoglioso di me”

Poco prima che avesse inizio il concerto ‘Modena Park’, Vasco Rossi si è raccontato ai microfoni di Paolo Bonolis. L’artista ha parlato della morte del padre che non ha potuto godersi il suo successo, della sua grandissima timidezza, del legame con il pubblico paragonabile a un rapporto sessuale e alla sua storia che ricorda la fiaba di Cenerentola.
A cura di Daniela Seclì
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Lo speciale di Rai1 ‘La notte di Vasco' dedicato al ‘Modena Park‘, si è aperto con una lunga intervista realizzata da Paolo Bonolis a Vasco Rossi. L'artista si è detto entusiasta della risposta dei fan. All'evento, infatti, ci sono oltre 230 mila spettatori paganti:

"Io non mi aspettavo una partecipazione così straordinaria, è diventata una cosa grandiosa. Sono molto contento, è una grande soddisfazione".

Quindi ha evidenziato la sua grandissima timidezza:

"Io sono timido, secondo me ho una malattia debilitante, è un po' un handicap. Per superare la timidezza devo usare più della metà delle energie che ho e quindi poi mi rimane solo l'altra metà. Se non avessi la timidezza, probabilmente avrei molta più energia".

"Quello con il pubblico è una specie di rapporto sessuale"

Vasco Rossi ha sottolineato il grande affetto che lo lega al suo pubblico e di come le sue canzoni gli permettano di condividere le sue emozioni con i fan:

"Quello con il pubblico è una specie di rapporto sessuale, un rapporto sessuale sublimato. È un rapporto molto intenso. Si condivide nello stesso momento, la stessa emozione. Condividerla diventa un'emozione talmente forte…è questo il miracolo e il mistero dei concerti dal vivo. Il concerto dal vivo è un momento di comunione e liberazione, ci liberiamo cantando le canzoni che scrivo. Io urlo, mi sfogo. È come quando canti al buio per farti coraggio. È questo il mio modo di scrivere canzoni, racconto qualcosa che ho dentro e le persone le riconoscono e le sentono anche loro dentro. Quando senti di poter condividere la stessa emozione, la magia è potente perché ti senti meno solo. È la condivisione vera, reale, non quella di Internet".

"Mi dispiace che mio padre sia morto e si sia perso la mia storia"

Rossi si chiama Vasco in omaggio a un uomo che è stato compagno di prigionia del padre durante la guerra. L'artista è certo che oggi suo padre sarebbe fiero di lui:

"Lui sarebbe orgoglioso e fiero di me. Mi dispiace molto perché lui non ha visto praticamente niente della mia storia. Lui è morto che io stavo ancora cominciando. Non si sarebbe vergognato di essere orgoglioso di suo figlio. La mia mamma è una di quelle che si preoccupa un po', per questo figlio che è diventato così…lei è fatta così. È stato mio padre a scegliere che facessi ragioneria, perché secondo lui dovevo fare un lavoro al coperto. Facendo il camionista, si preoccupava delle intemperie. Ho fatto ragioneria ma non mi interessava. Avevo proprio sbagliato scuola. Oggi leggo di filosofia per colmare le lacune della scuola tecnica. Non si parlava di nessun pensiero".

"Sono partito da Zocca, la mia vita sembra la fiaba di Cenerentola"

Infine, ha spiegato il motivo per cui ha realizzato questo concerto a Modena:

"Sai perché proprio Modena e ‘Modena Park'? Io a Modena, a 10 anni, andai a scuola di canto e di chitarra per partecipare al concorso ‘Usignolo d'Oro'. […] Io sono diventato una rockstar partendo da Zocca, è un po' una favola. Sembra la favola di Cenerentola per me. Un giorno vorrei raccontarla tutta la mia storia, è stata talmente bella e straordinaria, con tante esperienze. Una cosa incredibile".

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