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Vanna Marchi quasi libera: basta televendite, ora lavora in un bar

Vanna Marchi è ora una donna quasi libera grazie al regime di semilibertà che permette alla regina delle televendite di uscire dal carcere per lavorare in un bar nei pressi della stazione centrale di Milano.
A cura di laura tortora
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La regina delle televendite condannata per truffa gode della semilibertà e lavora in un bar di Milano, di proprietà del fidanzato della figlia Stefania Nobile.

Altro che  fanghi  “sciogli ciccia” e sali del Mar Morto, Vanna Marchi nel suo presente trova brioche e cappuccino nel bar ristorante La Malmaison, a due passi dalla stazione centrale di Milano; è qui che da giovedi 6 ottobre l’ex regina delle televendite lavora tutti i giorni dalle 11 del mattino alle 9 di sera, escluso il mercoledì, giorno di chiusura, usufruendo del regime di semilibertà che le apre le porte del carcere dove sta scontando una condanna a 11 anni e mezzo per associazione a delinquere finalizzata alla truffa aggravata e bancarotta fraudolenta.

Il bar in cui vanna Marchi inizia una nuova fase della sua vita è di proprietà di Antonio Lacerenza, fidanzato della figlia Stefania Nobile, anch’essa implicata nella truffa ma agli arresti domiciliari già da tempo.
Liborio Cataliotti, avvocato dell’ex tele imbonitrice, ha dichiarato che la sua assistita si è subita data da fare nella nuova attività, impegnandosi in sala, dietro il bancone, in cucina dove sforna delle torte deliziose e alla cassa.

 È molto, molto serena equilibrata, con tanta voglia di lavorare. Ora vuole solo dimenticare la sua brutta avventura, e ricominciare una vita nuova e senza un euro in tasca –  precisa il legale – perché non ha più un soldo avendo risarcito le parti offese.
Se è pentita per ciò che ha fatto? Il pentimento è una delle condizioni necessarie per ottenere il lavoro esterno.

Condannata a 11 anni e mezzo, in realtà Vanna Marchi ha già scontato metà della sua pena avendo trascorso due anni e mezzo in carcere ed uno agli arresti domiciliari; alla condanna poi, come ricorda il suo difensore, vanno scontati  tre anni di indulto e 270 giorni per  buona condotta in carcere, dove tra l’altro ha svolto tutti i programmi di rieducazioni proposti, rivelando anche un talento nel dipingere.

http://www.youtube.com/watch?v=O7TEt7wtb7A

Dalle televendite dello scioglipancia al carcere

Vanna Marchi, 69 anni, negli anni Ottanta diventa la regina delle televendite, proponendo su diversi reti locali fanghi e altri prodotti anticellulite, come il celebre sciogli pancia, creando da subito un personaggio inconfondibile per il look, lo stile urlato con l’indimenticabile “D’accordo?!” (diventato addirittura una hit) nel suo marcato accento bolognese, e l’innegabile capacità di convincere anche la massaia più scettica a provare i suoi prodotti.

Nelle televendite fa ben presto la sua comparsa anche la figlia Stefania Nobile ma è il sodalizio con il sedicente mago Mario Pacheco Do Nascimento a portare Wanna Marchi in carcere; il terzetto proponeva ai telespettatori numeri del lotto, talismani, amuleti e kit per allontanare le negatività, composti da comune sale da cucina e rametti di edera.

È Striscia la notizia a denunciare la truffa che la società composta dalla Marchi, sua figlia Stefania Nobile  e il Maestro Do Nascimento stava perpetrando ai danni di ingenui telespettatori, per lo più anziani; il servizio del programma di Antonio Ricci ha dato il "la" per l'avvio delle indagini e ha messo in moto la macchina della Giustizia che ha aperto le porte del carcere a Vanna Marchi.

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