Vaccino a Katia Ricciarelli, Luca Zaia: “Quando sarà il suo turno, prima i più anziani”
Ha ottenuto una risposta da parte di Luca Zaia, presidente della regione Veneto, l’appello lanciato da Katia Ricciarelli nel corso dell’ultima puntata di Domenica In. La soprano, ex moglie di Pippo Baudo, si era detta arrabbiata e avvilita per non essere stata ancora vaccinata. Una sensazione di smarrimento comune a tanti ma che, nel caso della Ricciarelli, aveva ottenuto forte risonanza mediatica in considerazione della sua popolarità di artista.
Quando sarà vaccinata Katia Ricciarelli
Il governatore della regione Veneto ha risposto all’amaro sfogo della soprano, 75 anni, nel corso della consueta diretta social dedicata agli aggiornamento sul Covid e all’avanzamento della campagna vaccinale. E la risposta non è stata quella che la Ricciarelli si aspettava: “Capisco il suo sfogo. Una persona sola a casa che possa sentirsi trascurata, ma io ho l'obbligo di difendere la qualità del lavoro sul fronte delle vaccinazioni che il Veneto sta facendo. E non vi sono dubbi. Katia Ricciarelli ha 75 anni, e sa benissimo che arriveremo a farle la vaccinazione ma quando toccherà a lei. Prima di allora vi sono le persone più anziane”.
Katia Ricciarelli: “50 anni che canto, sono stata abbandonata”
Era stata Katia Ricciarelli a parlare apertamente della mancata convocazione per il vaccino nel corso di una diretta con Mara Venier a Domenica In. “Continuo a telefonare al mio medico di base che mi dice ‘Abbi pazienza e aspetta', ma aspetto che cosa scusa, non ho capito. Cosa devo aspettare, quanto devo aspettare”, si era lamentata l’artista, “Poi vedo persone che vengono vaccinate e onestamente mi viene il nervoso e divento cattiva. Sono abbattuta, delusa, sono 50 anni che canto, veramente mi sembra di essere abbandonata da tutti. È una cosa vergognosa, perché io mi sono sempre prestata. Adesso ho paura. Per fortuna, ho il mio cagnolino. Una creatura con cui posso parlare e che mi capisce più degli esseri umani. Un po' alla volta, Mara mi toccherà andare al manicomio, fuori di testa”.