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Uomini e Donne gay delude, Alessandro Feliù anche

Made In Love, il programma di dating omosex e lesbo condotto da Lina Carcuro cita la formula vincente di Uomini e Donne ma con più di una pecca: dall’eccessivo legame con il dialetto napoletano alla scarsa personalità di alcuni ospiti che, nel caso di Alessandro Feliù, rasentano l’omofobia con battute di pessimo gusto.
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Il programma di dating omosex e lesbo condotto da Lina Carcuro cita la formula vincente di Uomini e Donne ma con più di una pecca: dall'eccessivo legame con il dialetto napoletano alla scarsa personalità di alcuni ospiti che, nel caso di Alessandro Feliù, rasentano l'omofobia con battute di pessimo gusto.

"Protagonista assoluto di questo programma televisivo è l'amore che, se vero, autentico e vigoroso, è degno non solo di essere vissuto ma anche di essere raccontato, indipendentemente dal fatto che essi siano due omosessuali oppure eterosessuali". Parte così, con visibile emozione da parte di Lina Carcuro, il curioso esperimento di Made In Love, la versione gay/lesbo di Uomini e Donne, che ne riprende la modalità delle esterne, dei corteggiatori e dei tronisti. Il format è andato in onda per la Campania su NapoliTivù ed è stato visto in tutta Italia grazie allo streaming disponibile sul sito ufficiale.

Il programma, seppur genuino nella sua proposta, pecca in più di un fattore. In primis c'è una scenografia piuttosto scarna e, soprattutto, poco colorata rispetto a quando ci aspetta da una trasmissione del genere. Non che ci si aspettava un carrozzone variopinto stile Gay Pride, ma in studio sembrava vigere il grigiore dell'intrattenimento politico di fine anni '80. Il secondo aspetto che delude e che rischia di minare la possibilità di garantire a questa splendida idea, una copertura nazionale maggiore, è sicuramente l'eccessivo legame con il territorio che, dalla stessa conduttrice, ex Grande Fratello, che, con impegno e simpatia, compensa ma non troppo, una dizione claudicante, fino a giurati che scarseggiano in quanto a personalità televisiva, non garantisce momenti di continuità al format. E, di questo, sembra accorgersene soprattutto la comunità di Facebook "che chiama da fuori Napoli".

Una piccola parentesi sui giurati: quando Lina Carcuro chiede ad Alessandro Feliù, modello ex Isola dei Famosi, quali tra i dodici corteggiatori (che nel format Made In Love vengono chiamati cacciatori) potrebbe risultare più vicino ai suoi gusti, il giurato scivola nella più terribile delle bucce di banana, visti i buoni propositi del programma:

E' ancora presto per dire quali tra questi ragazzi sono più indicati, vicino a me non sento nessuno. Per fortuna.

Protagoniste della prima puntata, le storie di Ciro, 23 anni operaio di Napoli, e Luigi, impiegato trentenne anche lui napoletano, corteggiati da dodici cacciatori che hanno tentato di conquistare i due al primo colpo. La giuria alla fine ha scelto Giuseppe per Luigi e Pasquale per Ciro e, nel prossimo appuntamento, scopriremo come sarà andata in esterna.

Made In Love, le reazioni su Facebook

Il popolo di Facebook ha seguito con vivace interesse la prima puntata di Made In Love e, se è vero che sono partiti applausi scroscianti per tutto lo staff, c'è chi ha sottolineato qualche piccola crepa dal punto di vista del linguaggio televisivo in senso stretto. E' un'idea che piace, individuarne le criticità può essere utile affinchè la voce della comunità LGBT possa essere ben rappresentata all'interno del mondo televisivo.

Made In Love, le reazioni su Facebook

Sono ben sottolineati dagli stessi utenti del gruppo Facebook ufficiale del format, sia i punti di forza che le cose che non sono andate dopo questa prima puntata. Il ruolo dei giurati presi solo per uscire fuori con qualche battutina qui e lì, viene visto come una forzatura e, in certi aspetti, come nel caso della battuta omofoba di Alessandro Feliù, rasentano l'indignazione. Solo a metà, dunque, riesce l'esperimento di dating show gay che vuole portare avanti Made In Love. C'è da rimboccarsi le maniche e da imparare un pò di dizione.

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