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Uomini e Donne 2021

Uomini e Donne, Andrea Nicole: “Vorrei un figlio. Basta pregiudizi sul mio percorso da transgender”

Andrea Nicole, la nuova tronista di Uomini e Donne, si è raccontata su Fanpage.it. Da otto anni ha completato il suo percorso di transizione da uomo a donna e ora avverte “un fortissimo istinto materno”. Tra i suoi progetti, dunque, c’è anche quello di costruire una famiglia. Prima, però, spera di trovare l’uomo giusto nel programma condotto da Maria De Filippi. La ventinovenne trova senza senso i pregiudizi di chi sta già criticando il suo trono e aggiunge: “Non ho nulla di cui vergognarmi”.
A cura di Daniela Seclì
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Andrea Nicole è la nuova tronista di Uomini e Donne. Il programma di Maria De Filippi avrà inizio lunedì 13 settembre. Nel frattempo, la ventinovenne milanese si è raccontata in un'intervista rilasciata a Fanpage.it. Andrea Nicole ha tracciato il profilo del suo uomo ideale e ha svelato di avvertire da tempo un forte istinto materno. Non ha dubbi, in futuro si vede mamma. La tronista, poi, ha replicato a coloro che stanno criticando il suo trono basandosi su insensati pregiudizi. Ha parlato anche della sua storia e del percorso di transizione da uomo a donna che si è concluso ormai otto anni fa:

"Sin dall'infanzia ho avuto coscienza di essere una bambina. Quando sono riuscita a dare un nome a quello che mi stava succedendo, a quel malessere che avvertivo, ero tra la fine delle medie e l'inizio delle superiori. A 15 anni ne ho parlato con i miei genitori. E quando ho cominciato il processo di transizione ne avevo 18".

Come è nata l'idea di partecipare a Uomini e Donne?

Per anni ho affrontato delle conoscenze che sono sempre terminate perché scappavo. Nonostante questi ragazzi, anche conoscendo la mia storia, fossero ben disposti nei miei confronti, mi sentivo inadatta, in qualche modo inferiore. Ho sempre cercato una scappatoia. L'anno scorso è successa una cosa che mi ha segnata.

Ti va di raccontarmela?

Sì, è mancato mio nonno. Era la persona con cui sono cresciuta. Quando mamma e papà lavoravano, stavo sempre con i nonni materni. Dopo la morte di mio nonno, ho rimesso tutto in discussione: le mie continue fughe, l'approccio che avevo nei confronti dell'amore in generale. Mi sono resa conto di stare perdendo tanto tempo, che non tornerà più. Quindi ho preso la decisione di smetterla di scappare.

Così hai fatto il provino per Uomini e Donne. 

Sì, prima ho mandato la mia candidatura online. Sono stata ricontattata e poi da lì ho iniziato i provini come chiunque altro.

Ed è arrivato anche il momento del colloquio con Maria De Filippi.

Esatto (ride, ndr). Il nostro incontro è andato molto bene. Non me lo aspettavo, perché non mi era stato detto che l'avrei vista. È stata una chiacchierata serena e confidenziale. Non c'era quel distacco, come tra persone che non si conoscono. Era curiosa di conoscere me e la mia storia. L'ho apprezzata perché mi ha messo subito a mio agio e nella condizione di potermi raccontare tranquillamente.

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La tua esperienza è già iniziata, era come te l'aspettavi?

In generale sono pessimista. In passato, ciò mi ha permesso di apprezzare di più anche quel poco che arrivava. In fondo se non mi aspettavo nulla, non potevo rimanere delusa. Devo dire che in realtà è andata molto meglio del previsto. Mi hanno accolto tutti bene.

Cosa rispondi a chi, in queste settimane, sta criticando la tua presenza sul trono?

Vorrei riflettessero su quello che sto facendo io e su quello che stanno facendo loro. Non mi conoscono. Non sanno chi io sia, ma nonostante questo mi stanno criticando. Onestamente non sto leggendo quello che viene scritto, però qualcosa mi è stato riferito. C'è una forte volontà di attaccarmi senza avere le conoscenze, né le basi per poterlo fare. Posso stare simpatica o antipatica, posso essere bella o brutta, posso piacere o non piacere, ma questo lo si può sapere solo conoscendomi. Basarsi su pregiudizi non ha senso. Il giudizio, soprattutto quando è negativo, qualifica molto di più la persona che lo pronuncia che chi lo riceve.

Lo stesso clamore ci fu per quello che venne ribattezzato impropriamente "trono gay".

Esatto, anche secondo me è sbagliato definire l'orientamento sessuale di un trono. Era un tronista come tutti gli altri, che cercava qualcuno da frequentare. Non ho mai creduto alle etichette. Sono quelle che creano divisione. Il bisogno di classificare chi si ha davanti, per capire se sia superiore o inferiore. Questa cosa non la capirò mai.

Veniamo alla tua storia, partendo dal nome. Perché hai deciso di mantenere il nome Andrea e come hai scelto Nicole?

Non ho avvertito la necessità di cambiare il mio nome, Andrea, perché identifica la mia persona, che è sempre stata questa. Semplicemente avevo un corpo diverso e non per volontà mia. Nicole, invece, è un nome che mi è sempre piaciuto. È stato un vezzo.

Cosa significa nascere con un corpo con cui si fa fatica a identificarsi?

Non mi piaceva l'immagine di me che vedevo nello specchio. La mia fisionomia non corrispondeva a come mi vedevo nella mia mente. Ho cercato di migliorarmi. In un certo senso, sono stata anche fortunata. In qualche modo il mio corpo ha assecondato quella che era la mia reale natura. Ho sempre avuto un aspetto molto femminile e fine.

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Nel processo di transizione, quale è stato il momento più doloroso e quale quello che ricordi con maggiore entusiasmo?

Il più doloroso penso sia stato quando ne ho parlato con i miei genitori. Ma non per la loro reazione. Perché in quel momento era la prima volta che mi toglievo completamente la maschera. È una cosa che da una parte ti libera e dall'altra ti appesantisce. Ti rendi conto di essere inerme e vulnerabile. Il momento più felice, invece, è stato quando i miei genitori hanno realizzato che quella era la strada giusta per me. Ho percepito a pieno il loro appoggio, il loro aiuto.

Oggi che hai conquistato la tua serenità, cosa diresti alla bambina che eri?

Le direi di fare esattamente tutto come ha fatto. Non ha sbagliato nulla, nonostante in quegli anni fossi convinta di stare facendo degli errori.

Cosa consiglieresti, invece, alle persone che sono nella posizione in cui eri tu, ma hanno paura di essere emarginati o bullizzati?

Posso portare il mio esempio. Finché è la persona stessa ad emarginarsi, le persone intorno che non sono in grado di capire la situazione, non faranno altro che assecondare questa emarginazione. Io non mi sono mai nascosta. Ho fatto sempre tutto alla luce del sole, perché non ho nulla di cui vergognarmi. Le persone che devono vergognarsi sono altre. Quello che mi sento di dire è non isolatevi. Se non avessi creduto in me stessa, se non avessi creduto di potercela fare, non avrei neanche potuto iniziare questo percorso.

Che uomo sogni di trovare a Uomini e Donne?

Non ho grosse pretese. Cerco un uomo comprensivo, intelligente e che non abbia paura del mio passato.

Ti capita di accarezzare l'idea di adottare dei bambini e diventare mamma?

Da tempo ho un fortissimo istinto materno. Quindi sì, nei miei progetti futuri c'è anche quello di costruirmi una famiglia.

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