Un professore, Nicolas Maupas: “Simone bacia Manuel ed estirpa il seme dell’omofobia”
Nicolas Maupas interpreta Simone Balestra, nella serie tv Un professore, con Damiano Gavino, Alessandro Gassmann e Claudia Pandolfi. Simone è il figlio del protagonista Dante, è innamorato di Manuel, suo compagno di classe e – per usare le sue parole – "il più bello, il più stronzo e il più etero di tutta la scuola". In un'intervista rilasciata a Fanpage.it, l'attore ha raccontato tutti i retroscena del bacio tra Simone e Manuel e ha svelato che sono in arrivo altre scene che scalderanno il cuore di chi fa il tifo per la coppia. Poi si è raccontato: la fatica nell'accettare il suo corpo, come ha affrontato gli attacchi di panico e cosa è successo quando ha incontrato uno dei ragazzi che lo bullizzavano.
Nella fiction Un professore interpreti Simone Balestra. Quale è stata per te la sfida più difficile nell’approcciarti a questo ruolo?
Dare verità al suo animo fragile. Simone Balestra cerca di mascherare la sua fragilità attraverso una corazza di forza e arroganza, ma la verità è che non sa bene chi è e cosa vuole. Questa instabilità scatena le sue reazioni. La difficoltà, per me, è stata rendere credibile un personaggio lontano da me dal punto di vista della sessualità e del rapporto complicato con il padre.
La scena del coming out di Simone è stata molto apprezzata. Il figlio di Dante ha confessato alla sua ex: "Mi sono innamorato di uno come me".
Il merito va al regista Alessandro D'Alatri che ha contornato Simone e Laura in una cornice di semplicità e fragilità, senza dover costruire grandi orpelli. Simone esterna questa sua scoperta, nel modo più naturale e semplice possibile. Abbiamo modificato le battute di questa scena e abbiamo cercato di renderle più veritiere. Simone dice: "Mi sono innamorato di uno come me". Credo che dire "Mi sono innamorato di un ragazzo o di un uomo", non avrebbe avuto la stessa potenza.
Simone finalmente bacia Manuel, che però lo respinge. Hai dei ricordi particolari legati a quando hai girato quella scena?
In verità, ci sono diversi momenti. Almeno due. Non voglio fare spoiler, ma arriveranno altri momenti più avanti. Non c'è stata una difficoltà nel girare questo tipo di scene. Ho avuto un compagno di viaggio, Damiano Gavino (attore che interpreta Manuel, ndr), veramente incredibile. Abbiamo stretto un grande rapporto di amicizia. Ci siamo creati una zona sicura dove potevamo lavorare senza pregiudizi, senza paure. Ovviamente un pochino di ansia c'era, ma perché devi portare una tua parte intima in scena. Anche la troupe ci ha aiutato. Sono state persone estremamente caute, delicate e rispettose del nostro lavoro. Noi stessi, io e Damiano, abbiamo rispettato tanto queste scene. Non volevamo tradire i nostri personaggi e la nostra storia.
Possiamo sperare che Simone e Manuel riescano a ritrovarsi nonostante vengano alle mani?
La speranza è l'ultima a morire, poi i giovani a volte reagiscono in maniera esagerata. Non sempre pesano i gesti, le parole. Io per primo ci spero, perché in questo momento sto seguendo la serie da spettatore. Sarebbe un peccato vedere finire il loro rapporto, perché si è creato un legame molto forte. Non posso dare anticipazioni, posso dire solo guardatelo perché è un bel progetto. Io faccio il tifo per Simone perché ci sono affezionato e lo difendo. In questo momento storico, Simone è un portabandiera, si fa carico di tante cose dal punto di vista sociale. Io poi sono cosciente che ci sono persone che hanno ancora il seme dell'odio, dell'omofobia all'interno di loro. Simone è anche un po' una rivincita, una sfida. È un ragazzo giovane, che non vuole dare peso alle brutte voci o alle malattie dell'anima, come l'invidia, l'odio. Simone le sta combattendo a sua insaputa.
Damiano Gavino, in un'intervista rilasciata a Fanpage.it, ha avuto parole bellissime per te. Ha rimarcato il vostro rapporto di amicizia fraterna. Tu, invece, cosa mi dici di lui?
Lo ringrazio per le belle parole e ne spenderei altrettante per lui. È una persona estremamente intelligente, gentile e molto simpatica. Damiano fa molto ridere. Abbiamo costruito un bellissimo rapporto. Ha una capacità di apprendere incredibile. Ha imparato subito quale deve essere il rapporto tra attore e macchina da presa. È un attore che sicuramente farà tanta strada e che andrà lontano. Spero di poterlo seguire in questo suo percorso e di ritrovarlo sul set.
Potresti ritrovarlo sul set di un'eventuale seconda stagione di Un professore.
Lo spero con tutto il cuore. Mi piacerebbe continuare, soprattutto per il cast e per Alessandro D'Alatri. Si è creato un clima familiare, poi la storia secondo me è molto bella, c'è il tema della filosofia che ci fa riscoprire i valori base, quelli più giusti, di amore, amicizia, fraternità che Dante spiega nel miglior modo possibile. Mi piacerebbe portare avanti questa grande zuppa che è Un professore.
Nei giorni scorsi, è stata accolta da Francesco Gabbani, la tua richiesta di cantare con lui la canzone Spazio tempo, colonna sonora della fiction Un professore. Il concerto si terrà a maggio a Roma. Come ti stai preparando?
Se si dovesse confermare questa ipotesi sarei felicissimo. Il mio sogno è quello di fare l'attore, ma da piccolino il mestiere della rockstar mi attirava molto. Stare sul palco e cantare è qualcosa che mi è sempre piaciuto fare. Considera che sono un po' una campana stonata, dovrei prendere lezioni di canto. Anche se sarebbe talmente tanta la gioia che andrebbe bene anche una figuraccia.
La tua passione per la recitazione è nata casualmente, mentre tentavi di alleggerire le giornate di tua madre, costretta a casa per via di una malattia.
Sì. Mamma è rimasta a casa per un lungo periodo e abbiamo guardato tantissimi film insieme. Poi, riproponevo le scene per farla distrarre. È stata una chiave di volta. Ancora oggi faccio questo mestiere per fare del bene. Non mi interessa il successo. È bello vedere che la gente ti scrive, ti ringrazia, si ritrova in certe tematiche dei miei personaggi. Non ci sono premi più preziosi di questo.
Nella fiction, la vita sentimentale di Simone è disastrosa. Nella vita reale, invece, come va?
Sicuramente sono innamorato dell'amore, ma sono una persona estremamente discreta. Farei molta fatica a parlare pubblicamente della mia vita privata.
Hai sofferto di attacchi di panico. Come li hai affrontati e cosa consigli a chi ha lo stesso problema?
Credo che gli attacchi di panico abbiano vari livelli. C'è chi ne soffre in maniera grave e invalidante e chi meno. Io non ho avuto grandi traumi e sono riuscito a superarli velocemente. L'ansia e il panico mi vengono ancora, ma so come gestirli. Il panico è un mostro nero, che si alimenta delle nostre paure. Spesso quando si guardano in faccia i problemi della nostra vita, si comprende che sono molto più piccoli e valicabili di ciò che sembrano. Il consiglio che posso dare è di circondarsi di cose belle e di persone che ci vogliono bene perché il contesto fa tanto. Nel mondo c'è il male, ma anche cose incredibili e bellissime. Basta scegliere dove posare lo sguardo. Posate lo sguardo su ciò che è pieno di luce.
Ho notato che ricevi molti complimenti per il tuo aspetto fisico. Eppure tu hai fatto fatica ad accettarti.
Ho sempre avuto un rapporto molto conflittuale con il mio corpo. Ho nuotato per tanti anni, poi ho avuto un problema alla schiena, di vertebre, mi sono dovuto fermare e sono ingrassato veramente tanto. Ho smesso di fare sport, ma mangiavo come mangiano gli atleti, quindi ho preso dei chili. Questa cosa mi ha buttato giù. Ho provato conflitto nel guardarmi allo specchio. Ma anche lì, sembra una formula magica, ma le persone che ti amano ti fanno sentire molto meglio. Questo rapporto conflittuale l'ho superato anche attraverso gli occhi di chi non vedeva quei difetti, che forse non c'erano, erano solo frutto della mia paura. Comunque è vero che mi arrivano i complimenti, ne sono felice, però vanno a mamma e papà, io ho avuto solo tanta fortuna (ride, ndr).
Hai raccontato di avere subito atti di bullismo, quando frequentavi le scuole medie. È capitato che i bulli si facessero vivi ora che reciti in serie tv di successo?
Solo uno ho avuto l'occasione di rincontrarlo e il nostro rapporto non ha sofferto di quegli anni. Sono molto orgoglioso ma non rancoroso, so anche perdonare. Il bullismo ha varie forme. Un gesto può essere insignificante per me e traumatico per un'altra persona. È anche una cosa soggettiva. Per questo bisogna rispettare gli altri esseri umani, per non ferirli. Ci sono stati degli episodi, delle piccole magagne giovanili ma niente di traumatico, per fortuna. So che ci sono delle realtà molto più pesanti. Il bullismo è anche una forma di vendetta nei confronti della propria paura. Cè gente che ha paura di quello che ha dentro e per non affrontarlo, si sfoga con persone più deboli. Chi lo subisce, non si deve mai sentire solo. Deve chiedere aiuto.
Sei in onda ogni mercoledì con Mare Fuori 2 e ogni giovedì con la fiction Un professore. Il fatto di essere spesso in tv, ha cambiato la tua quotidianità e il modo in cui le persone si interfacciano con te?
A livello umano, l'unica cosa che è cambiata è il numero di follower, ma non è che mi interessi molto. Non ci do tanto peso. La mia vita, invece, è cambiata. Queste due fiction mi hanno portato per due anni fuori casa, con nuovi ritmi e orari, sono rimaste le mie amicizie di sempre, ma se ne sono aggiunte di nuove. E poi ho sempre più voglia di fare, sempre più necessità di lavorare, di comunicare, di esprimermi tramite il mio lavoro.
Nella serie Mare Fuori 2 interpreti Filippo, cosa puoi anticiparci sulla sua evoluzione?
Filippo ha deciso di rimanere in carcere per Carmine. È diventato una persona estremamente matura e forte, ora ha una corazza spessa. La prima stagione è stata un viaggio incredibile, la seconda è un percorso molto più maturo e consistente. Nella personalità di Filippo si rivedono aspetti anche di Carmine. È diventato migliore soprattutto grazie a lui. Filippo ormai è adulto, ma ha mantenuto una parte innocente e fresca. È in quel limbo.