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Un professore, Damiano Gavino è Manuel: “Evito l’amore. Il bacio con Simone? Vale la pena aspettare”

L’attore Damiano Gavino, 20 anni, interpreta Manuel nella fiction di Rai1 Un professore, con Alessandro Gassmann e Nicolas Maupas. Si è raccontato su Fanpage.it, svelando i dettagli della sua vita privata e retroscena e anticipazioni sul suo personaggio.
A cura di Daniela Seclì
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Damiano Gavino interpreta Manuel nella serie tv Un professore, con Alessandro Gassmann, Claudia Pandolfi e Nicolas Maupas. L'attore, 20 anni, si è raccontato in una lunga intervista rilasciata a Fanpage.it. Ha approfondito i temi che riguardano il suo ruolo nella fiction, dando alcune anticipazioni e parlando anche del bacio tra Bruno e Pol, personaggi della serie Merlì a cui Simone e Manuel sono ispirati. La scena verrà censurata in Italia? Infine, ha parlato di sé. Ha svelato che tende a ricorrere alla musica e allo sport per estraniarsi dalla realtà quando è triste. Attualmente non è fidanzato, ha deciso di evitare l'amore per un po'.

La prima puntata di Un professore è stata seguita da 5.090.000 spettatori con il 25.3% di share. Ti aspettavi un risultato così eclatante?

Devo dire che un po' me lo aspettavo, ma non così tanto. È un progetto che comprende anche storie che in Rai si sono viste poco: il rapporto tra i giovani di una classe, quello tra madre e figlio, le peripezie del mio personaggio. Insomma, vale la pena guardare la serie. Sono molto contento per gli ascolti perché ci tengo che la passione e la dedizione che tutti abbiamo messo in questo progetto arrivino alle persone.

Come ti sei preparato per interpretare il personaggio di Manuel?

Il regista Alessandro D'Alatri, che ha insistito molto per avermi nonostante io fossi alla mia prima esperienza, mi ha detto che il lavoro dell'attore consiste nel sapere rubare la personalità a chi ci circonda per poi portarla in scena. Così ho fatto. Mi sono guardato intorno e, ispirandomi a persone che conoscevo da tempo, ho trovato i tratti compatibili con le varie sfaccettature di Manuel.

Manuel appare spavaldo e ribelle, quanto ti somiglia?

Devo dire che in molti punti non ci troviamo per niente. Una cosa che mi ha colpito di lui è che si mostra spesso per quello che non è. Ama il rischio, il pericolo, non ama rispettare le regole, ma conosce i suoi limiti e in fondo ha anche un animo buono. Ci somigliamo veramente molto, molto poco, se non nel rapporto con la mamma. È un po' un mammone, le vuole un bene dell'anima. Si addolcisce molto quando parla con lei.

Simone (Nicolas Maupas) e Manuel (Damiano Gavino) Credits: Banijay Studios Italy, Anna Camerlingo
Simone (Nicolas Maupas) e Manuel (Damiano Gavino) Credits: Banijay Studios Italy, Anna Camerlingo

Quindi anche tu come lui sei molto legato a tua madre?

Sì. Con lei ho un rapporto meraviglioso. Certo, ci sono le classiche sfuriate, ma ci vogliamo un bene dell'anima. Sia lei che mio padre hanno una mentalità molto aperta e hanno accettato da subito che io volessi fare questo mestiere. Sono contenti ed emozionati di vedermi su Rai1 con attori del calibro di Alessandro Gassmann e Claudia Pandolfi. Mi hanno fatto i complimenti. Ho la fortuna di vivere in una famiglia armoniosa.

Lavorare con Alessandro Gassmann e con Claudia Pandolfi, cosa ti ha lasciato? 

Anche solo guardare recitare Alessandro e Claudia è una scuola. Non avendo mai studiato recitazione, sono stati degli insegnanti incredibili, dei professionisti, si vede non solo dalla passione che mettono ma anche dalla disponibilità che hanno avuto nell'aiutarmi, darmi consigli, farmi capire un po' di cose che non sapevo.

Com'è, invece, il rapporto con Nicolas Maupas, l'attore che interpreta Simone?

Incredibile. Uno degli ultimi provini l'ho fatto con lui. Quando ci siamo ritrovati sul set è stata una bella sorpresa. Avendo tante scene con Nicolas, stavamo quasi tutti i giorni insieme. Abbiamo creato un rapporto di amicizia fraterna, mi sono sentito libero. Ha molta energia mentre recita, mi ha dato dei consigli che ho seguito durante le riprese.

Nella scena in cui Manuel e Simone litigano in palestra, si nota che hanno lo stesso braccialetto. Gli spettatori, attentissimi, hanno letto un indizio ricollegato alla notte in ospedale di Dante e Anita. È davvero così?  

È solo un caso. Erano dei braccialetti che erano miei. Durante la prima prova costume abbiamo pensato di lasciarli perché ci stavano bene con il personaggio. Però, mi piace molto che gli spettatori si facciano delle domande.

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La fiction Un professore è ispirata a Merlì. Nella prima stagione di quella serie, Bruno e Pol – i personaggi a cui si ispirano Simone e Manuel – si scambiano un bacio e poi vivono un momento di intimità. Tra gli spettatori c’è chi teme che la Rai possa censurare questa scena. Coloro che la aspettano possono attendere fiduciosi o devono rassegnarsi?

Posso dire solo di aspettare…aspettare fiduciosi mi sembra un po' troppo, però dico di aspettare e di guardare la serie perché ne vale la pena.

Capisco, però spero davvero che Simone non prenda un palo…

(Ride, ndr) Anche qui posso dire che c'è da aspettare. Succederanno tante cose da qui in avanti. Sarà molto interessante seguire le storie dei personaggi. Ci saranno evoluzioni e avventure e varrà davvero la pena guardarle perché sono sia divertenti che interessanti. Sarà bello anche per me. La storia la so, ma non so come è venuta la serie, sono molto curioso.

Più in generale, cosa puoi anticiparmi su come si evolverà il rapporto tra Simone e Manuel?

Si creerà un grandissimo rapporto di amicizia, quasi fraterna. Manuel non ha una figura maschile di riferimento in famiglia. Costruisce un bellissimo rapporto sia con Dante che con Simone, perché vede in loro la figura maschile di riferimento che non ha mai avuto.

Bruno e Pol, la scena del bacio nella serie Merlì
Bruno e Pol, la scena del bacio nella serie Merlì

La serie Merlì non si conclude nell'arco di una sola stagione. Pensi che anche il tuo personaggio possa tornare nell'eventuale seconda stagione di Un professore?

Mi piacerebbe moltissimo. Manuel è un personaggio a cui sono molto affezionato. Spero che si possa andare avanti perché credo che la storia lo permetta.

L'attore Damiano Gavino ha 20 anni e non è fidanzato

Di te non si sa quasi niente, a partire dall’età. 

Martedì 16 novembre ho compiuto 20 anni, sono del 2001.

La tua vita privata è top secret. 

Non sono fidanzato. Da un po' di tempo sono giunto a questa conclusione: sono stato innamorato forse troppo presto e troppo a lungo per l'età che avevo, quindi adesso quello che il mio cuore e la mia testa mi dicono di fare è di evitare l'amore. Quando vedo che le cose si fanno un po' troppo serie, non dico che scappo, ma quasi. Ho vissuto una storia lunga, intensa e con sentimenti veri, che comunque mi ha aiutato perché io sono dell'opinione che più si vive, più si può portare la verità in scena.

Quando hai deciso che avresti fatto l’attore?

È successo quasi per caso. Ho sempre amato il mondo del cinema, dello spettacolo, della serialità. L'anno scorso mi ero anche iscritto all'università a Roma. Avevo intrapreso il percorso di Scienze della Comunicazione. Poi, la casting director Claudia Marotti, mi ha chiamato e mi ha fatto fare un provino dopo aver visto una mia foto. Cercava una comparsa. Dopo il provino, sono andato avanti con la selezione, sono piaciuto a D'Alatri e, dopo cinque provini dal vivo, lunghi e intensi, sono riuscito ad avere il ruolo di Manuel. Ci ho creduto da subito e ho cercato di sfruttare questa possibilità al massimo.

Hai anche la passione per la musica. Suoni il contrabbasso, la chitarra, la batteria e il pianoforte. È qualcosa che conti di accantonare per la recitazione?

La musica è un qualcosa che mi ha sempre aiutato. Non ce la farei proprio ad abbandonarla. Al solo pensiero mi sento male. È qualcosa di cui avrò bisogno per tutta la vita. Mi aiuta molto a scoprire le mie emozioni. Per me è fondamentale.

Un professore, Damiano Gavino è Manuel. Credits: Banijay Studios Italy, Anna Camerlingo
Un professore, Damiano Gavino è Manuel. Credits: Banijay Studios Italy, Anna Camerlingo

Un altro tuo interesse è lo sport.

La mia carriera sportiva adesso si è un po' interrotta per mancanza di tempo. Però per undici anni ho giocato a calcio a livello agonistico. Ho giocato a tennis, a basket e quando ho tempo vado a nuotare. Qualche anno fa ho scoperto il padel, che va molto di moda a Roma. Però quello l'ho abbandonato, non mi appassionava e divertiva come diverte tutta Roma.

Recitazione, musica e sport. Cosa ti hanno insegnato?

Per me sono una fuga dalla realtà, per estraniarmi da ciò che mi circonda quando sono infelice, triste. Anche quando sono felice, a volte sento il bisogno di scavare a fondo e cercare il motivo per il quale provo quell'emozione.

C’è qualcosa di te che gli spettatori sarebbero sorpresi di sapere?

Mi mostro per quello che sono, senza paura, anche se sono timido. A primo impatto, a volte risulto anche antipatico, ma per timidezza.

Un'ultima cosa. Hai cambiato il tuo profilo Instagram da @gaOvo a @damianogavino. Interagisci con i fan?

Sì, leggo tutti i commenti e sono molto interessato a ciò che pensa la gente. Cerco anche di rispondere e ringraziarli, ma non è fattibilissimo perché sono davvero in tanti. Mi fanno anche dei disegni, li apprezzo molto.

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