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Un delitto in piena emergenza migranti, così torna Il Commissario Montalbano

Torna Il Commissario Montalbano e questa volta lo fa con un episodio che appare necessario per l’aderenza al tempo che stiamo vivendo. “L’altro capo del filo”, primo dei due episodi in inediti che vedremo a febbraio, restituisce con grande potenza una piccola parte di quella disperazione che stanno vivendo i migranti al largo delle coste siciliane. Nei giorni della “propaganda a porti chiusi”, la Rai si prende una grande responsabilità. Da servizio pubblico.
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Montalbano, sono. E sarà per altri due episodi inediti in onda il prossimo 11 e 18 febbraio, in prima serata su Rai1. L'idea di sfruttare la grande risonanza del Festival di Sanremo 2019 per servire su un piatto d'argento il ritorno del personaggio nato dalla fantasia e dalla penna di Andrea Camilleri che ha il volto di Luca Zingaretti, ormai beniamino nazional-popolare. "Il Commissario Montalbano", in onda dal 1999, arriverà al 32esimo film per la televisione con i nuovi "L'altro capo del filo" e "Un diario del '43".

Una trama attuale

Ed è proprio "L'altro capo del filo", pubblicato da Sellerio Editore nel 2016, l'episodio che andrà in onda per primo, una settimana dopo il Festival, a godere della massima esposizione lunedì 11 febbraio. Il romanzo, così come la messa in scena, incentra il delitto di una giovane sarta, famosa nella cittadina di Vigàta, sullo sfondo di una piena emergenza migranti. Lo stesso commissario Montalbano sarà impegnato in prima persona, insieme al suo fedelissimo Catarella, nel vigilare che gli sbarchi sulle coste siciliane avvengano in sicurezza e senza problemi. Quando però la giovane sarta viene brutalmente assassinata, tutta la comunità, sotto shock, si interroga. E i sospettati sono due: il Dottor Osman, il medico arabo che aiuta come interprete e medico lo stesso Montalbano durante gli sbarchi, e Diego Trupia, entrambi innamorati della donna.

Un libro potente sui migranti

Il libro è un libro doloroso, che restituisce con grande potenza una piccola parte di quella disperazione che stanno vivendo, anche in queste ore, i migranti della Sea Watch e che, nei giorni della propaganda dei "porti chiusi", si innesta benissimo sotto la forma di film televisivo in una prima serata da servizio pubblico. Dopo gli strali lanciati da Andrea Camilleri a "Che Tempo Che Fa" ("Tenere i porti chiusi è da nazisti"), questo episodio de Il Commissario Montalbano appare necessario nella sua aderenza al tempo che stiamo vivendo.

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