Tutti “Pazzi per la spesa” con Real Time, ma in Italia non si può
Il format Pazzi per la spesa, in onda per la sua seconda stagione, è un ritratto attento e dettagliato della società consumistica americana, nelle sue espressioni più estreme dedite all'assoluto risparmio. Affiancato all'accettazione dell‘ invasione dei fornelli, alle storie di mogli di mafiosi e a vicende reali come soggetti dei programmi televisivi, completa la programmazione di Real Time. Non ci sono i mercati ortofrutticoli coi prezzi della frutta di stagione e le fredde ed uggiose giornate mattutine, ma l'equivalente nazional popolare a stelle e strisce: grandi supermercati e pop music. L'aspetto centrale di questo programma è, appunto, la folle devozione al couponing, quel concetto di buono sconto poco sviluppato dalle nostre parti.
Lo scopo del programma – Lo scopo dei concorrenti dello show è quello di arrivare a realizzare il quantitativo di spesa maggiore, corrispondente al massimo risparmio effettivo, tramite coupon ottenuti con l'acquisto passato di determinati prodotti in offerta. Come dice il motto: minima spesa, massima resa. Questa seconda edizione è contrassegnata dal sottotitolo "la sfida", essendo impostata su un confronto fra i protagonisti della scorsa edizione, basato su regole di gara semplici: spesa per 500$, chi riesce a risparmiare di più con i propri coupon vince la contesa.
Perché in Italia non si può? – Pazzi per la spesa ha smosso l'opinione pubblica italiana proprio a causa di un modello di commercio che non si riesce a capire come mai sia assolutamente inesistente dalle nostre parti. Andando a scavare nel web si scopre che un gruppo su fb ha creato una pagina Facebook nella quale diverse iniziative tendono a mobilitare il cittadino e gli esercenti stessi all'attività del couponing. La domanda dalle nostre parti, da che il programma è stato trasmesso per la prima volta sul canale di proprietà Discovery è: Pazzi per la spesa, è possibile anche in Italia?
Il confronto col nostro esempio tv – La risposta sta nell'unico esempio della nostra tv minimamente accostabile al format di tendenza americano: fino alla scorsa stagione, andava in onda su Rai1, al mattino, Occhio alla spesa. Lo presentava Alessandro Di Pietro ed aveva lo scopo di indirizzare gli italiani al risparmio, o quanto meno ad un dispendio oculato negli acquisti giornalieri. Era diretto, semplice, efficace, invadeva ogni mattina i principali mercati d'Italia, tra buste in plastica, nessun carrello, calosce di pescivendoli e scontrini non sempre fatti. Se a sentire il nome Pazzi per la spesa vi viene in mente qualcosa di analogo: scordatevelo.