Istruzioni contro l’invasione dei fornelli
Ma la voglia di cucina è sempre stata così grande? Sapere come si prepari un piatto ha sempre interessato le persone al pari di come accade oggi, con un'offerta televisiva oberata di chef improvvisati e non, aspiranti tali pronti a piangere se qualcuno smonta le loro convinzioni di esser dotati? Si fa sempre più strada l'ipotesi che gli italiani siano un popolo di cuochi. Altro che allenatori! Se si pensa al fatto che l'abitudine dei più è pensare che la propria madre sia la migliore cuoca del mondo, si fa presto ad intuire il valore di questa ipotesi, che tende ad essere dimostrata.
I canali satellitari e la recente e lenta apertura al digitale dalle nostre parti hanno di certo dato agio alle reti di approfondire spazi tematici che richiedessero un seguito di pubblico meno ampio dei tempi addietro perché fosse sufficiente, perché tenesse la concorrenza. Ma relegare l'argomento "cibo" a qualcosa di marginale innalzato a tendenza momentanea è forse sprovveduto. Probabilmente la verità è che, prima di Gambero rosso e suoi simili satellitari, nessuno si fosse reso conto della fruibilità del soggetto, della facilità di produzione, il basso costo che ne richiedesse. Quindi, una volta venuta fuori come un'epifania, questa branca televisiva ha messo radici in ogni luogo ipotizzabile.
Non si può dire che non se ne sia fatto abuso. Ovvero che la cucina ha dato il pretesto per alcuni momenti di assoluta futilità e gratuità. Ci si riferisce soprattutto alle Tv generaliste, sempre orientate, forse per questione di costi, a contenuti di lunga durata e meno numerosi, quindi spenti e mancanti di dinamismo: l'invito è per lo più di evitarli. Succede il contrario per quel che riguarda le reti emergenti, meglio dire le più piccole, che utilizzano quel campo come una base attiva per la sperimentazione, l'ideazione di format piuttosto accattivanti. Che il soggetto sia assolutamente al passo coi tempi è dimostrato dal coinvolgimento che suscita qualcosa come Cucine da incubo (titolo originale Ramsay's Kitchen Nightmares), un format trasmesso da Real Time, nato alla metà del decennio scorso, eppure ben studiato, abile ad evidenziare il peso che le difficoltà nei rapporti umani dei componenti possa avere sull'andamento di un ristorante. Il discorso è naturalmente estendibile a qualunque attività commerciale.
Ad oggi, le imprese del celebre cuoco britannico, finalizzate a salvare locali sull'orlo del fallimento, sembrano nuove di zecca, assolutamente al passo coi tempi. Prima di tutto perché realizzate partendo da un'idea molto solida. Di esempi sul genere, negativi o positivi che siano, ne esistono a bizzeffe. Il consiglio per evitare indigestioni è fare del sano e blando zapping, a qualsiasi ora del giorno o della notte, per farsi un'idea della portata dell'invasione dei fornelli in Tv. Non potendola debellare, sarà bene comprenderla.
