Tutti in campo con Lotti, il cartone sul golf compie 30 anni
"Tutti in campo con Lotti, Lotti!". Sembra ancora di sentirla la sigla, i ricordi riecheggiano dagli altoparlanti del buon vecchio Mivar e l'odore di pane e nutella preparato dalla nonna mi ritorna sotto al naso. Io ero lì, il 7 luglio 1986, 30 anni fa, davanti a quella tv per apprezzare la messa in onda su Italia 1 della prima puntata di "Tutti in campo con Lotti", la storia dell'adolescente giapponese che sogna di diventare un grande campione di golf. Ispirato dal manga di Tetsuya Chiba e diretto da Hiroyoshi Mitsunobu, l'anime è stato il fiore all'occhiello delle produzioni di Fuji Tv esportate in tutto il mondo. Lotti va a completare quello che è stato il panorama dei grandi protagonisti dello sport dei cartoni giapponesi, da Mila (pallavolo) a Holly (calcio) passando per Hanamichi Sakuragi (basket).
La trama di "Tutti in campo per Lotti"
Lotti è un adolescente che non ha una situazione familiare serena. Il padre, camionista, è morto in un incidente stradale, sua madre gestisce da sola un piccolo ristorante e deve far fronte alle esigente di Lotti e di altre tre piccoli figli. Per cercare di aiutare, Lotti svolge lavori part-time e vorrebbe lasciare la scuola per lavorare a tempo pieno. La madre è però contraria, sognando per il figlio una posizione solida da conquistare solo attraverso il completamento degli studi.
Tra i lavori che Lotti svolge, anche quello di servire bibite e spunti agli uomini d'azienda e manager nei pressi del campo da golf, hobby svolto da questi professionisti prima del lavoro. Ed un giorno, accettando la scommessa di uno di questi manager, riesce a mettere in buca una pallina da più di 130 metri di distanza. Comincia così una grande avventura che porterà Lotti a partecipare agli U.S. Open, la competizione di golf più importante di sempre.