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Verissimo 2020/2021

Toto Cutugno: “Dopo il tumore maligno sono un miracolato, mi tolsero un rene”

Ospite a Verissimo, il cantautore parla del veto in Ucraina, svela com’è nato il suo più grande successo, “L’italiano”, e parla del dramma vissuto oltre un decennio fa, quando venne colpito da un cancro alla prostata e ai reni: “Mi godo la vita, perché è un dono di Dio e va vissuta al massimo”.
A cura di Valeria Morini
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Ha suscitato emozioni e ilarità l'ospitata di Toto Cutugno nello studio di Verissimo sabato 11 maggio. Il cantante ha ironizzato sul recente episodio del veto che gli ha imposto l'Ucraina e ha parlato anche del dramma vissuto qualche anno fa, quando gli venne diagnosticato un tumore maligno, svelando inoltre la genesi del suo brano più celebre, "L'italiano".

Il dramma del cancro

Era il gennaio del 2007 quando il cantautore scoprì di essere affetto da un cancro alla prostata. La sua era una situazione gravissima, che riuscì a risolversi grazie a un'operazione chirurgica ad opera di un luminare amico di Al Bano. Oggi è in buona salute, e si sottopone a esami costanti.

Mi hanno portato al San Raffaele. Al Bano mi ha fatto conoscere il chirurgo che ha operato suo suocero e che mi ha salvato la vita. Io sono un miracolato. Mi godo la vita, perché è un dono di Dio e va vissuta al massimo. Senza fare male a nessuno, senza essere ipocriti. C'ho un carattere di mer*a, ma almeno ho una bella anima. Avevo un tumore maligno alla prostata che è salito ai reni e mi hanno tolto un rene. Ogni mese devo andare a fare una visita. Ora sto bene, l'unico problema che ho è che ai concerti non posso camminare tanto.

Cutugno nella lista nera dell'Ucraina

L'inserimento nella lista nera della nazione slava è qualcosa che ha in comune con Al Bano, il suo più caro amico nel mondo dello spettacolo, colui che ha definito "Una delle persone più vere e oneste che io abbia mai incontrato". Cutugno non ha badato troppo al divieto e si è comunque recato a suonare a Kiev.

Siamo stati banditi perché l'ha voluto un senatore, cui forse non piacciono le nostre canzoni. Io ci sono andato lo stesso. Ho detto: ‘Non me ne frega un ca**o, io ci vado lo stesso'. E ho fatto uno dei miei migliori concerti. Ho invitato anche il senatore, ma non ha voluto venire. Pensa che il presidente ucraino appena eletto faceva il comico, ho fatto una trasmissione per lui con uno sketch in cui lui apriva l'armadio per trovare l'amante della moglie, e c'ero io.

Com'è nata "L'italiano", la sua canzone più famosa

Cutugno ha inoltre raccontato com'è nato il suo più grande successo: "L'Italiano" l'ho scritta a Toronto dopo un concerto. Credetemi, avevo davanti 3500 facce da italiano. Ho deciso che avrei scritto una canzone per loro, le note mi sono venute in mente in quel momento. Poi mi sono fatto scrivere il testo da Cristiano Minellono, secondo me è un capolavoro. L'ho portata ad Adriano Celentano, il testo doveva dire: "Sono Adriano, un italiano vero". Lui non ha voluto farla. Ed è stata la mia fortuna".

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