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Tiberio Timperi condannato, diffamò la sua ex moglie

Il conduttore dovrà pagare un’ammenda di 1.500 euro per risarcire la sua ex moglie dopo le affermazioni del 2010, con le quali tentava di fare luce sulla disparità di trattamento tra padri e madri dopo la separazione ed accusava l’ex moglie di avergli impedito di vedere suo figlio. Davanti al giudice Timperi si era difeso affermando di battersi per i diritti dei padri separati.
A cura di Andrea Parrella
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Tiberio Timperi dovrà risarcire la sua ex moglie Orsola Gazzaniga per una somma di millecinquecento euro, in seguito ad una condanna per dichiarazioni che un giudice ha ritenuto essere diffamatorie. A riportare la notizia è il Corriere della Sera. Il riferimento è ad alcune affermazioni del 2010 rilasciate dal conduttore che, stando alla denuncia della donna, l'avevano messa in cattiva luce. Tiberio Timperi raccontò di essere stato descritto “praticamente come un mostro” nelle denunce presentate dalla ex moglie. Aggiunse, poi, che si trattava di una precisa “strategia processuale” in cui “ogni accusa, vera o falsa che sia, è lecita”.

Le parole di Timperi del 2010

Lo sfogo del conduttore era conseguente alle difficoltà patite per vedere il figlio nato dalla relazione con Orsola Gazzaniga, contestando come "la madre, quasi sempre affidataria, può ostacolare il rapporto padre-figlio". E in un'intervista, nella quale raccontava la sua esperienza e faceva luce sulle difficoltà nel riuscire a vedere suo figlio, affermava: "Io non posso vedere liberamente mio figlio, nonostante questo sia esplicitamente previsto nel provvedimento del tribunale.(…) Non riesco a parlarci per telefono. La madre non risponde ai carabinieri né ai miei telegrammi: anche il suo avvocato non risponde ai fax del mio. Questo si chiama sottrazione di minore, minore che può essere manipolato da una madre malevola". In quella stessa presa di posizione, giudicata in parte diffamatoria, Timperi aggiungeva:

Le madri possono facilmente ostacolare il rapporto con il padre. Basta un certificato medico o non rispondere al telefono

La difesa di Timperi davanti al giudice

Il conduttore, in seguito alla denuncia, aveva provato a difendere la sua posizione davanti al giudice monocratico, specificando come la volontà fosse stata quella di evidenziare un problema e portare avanti una battaglia di civiltà: "Quello che ho detto all’epoca non era diffamatorio, non volevo attaccare la mia ex moglie, le mie parole avevano una funzione sociale: mi batto per i diritti dei padri separati. In caso di divorzio, deve esserci parità tra il papà e la mamma, per la tutela dei figli. È una questione di principio. Conduco da anni una battaglia perché possano essere concessi più diritti ai padri quando termina il matrimonio”.

L'avvocato di Timperi annuncia ricorso in appello

Timperi, tuttavia, non è stato considerato colpevole per tutti i capi di imputazione. Il giudice ha infatti respinto la richiesta del legale dell’ex moglie che chiedeva la condanna al pagamento di una provvisionale immediatamente esecutiva di 80mila euro . Notizia, questa, commentata dall'avvocato Malavenda, legale del conduttore, che ha annunciato ricorso: "È stato assolto per alcuni capi d’imputazione, e questo è un primo passo. Aspettiamo le motivazioni e poi faremo appello, confidando che in secondo grado otterremo una sentenza assolutoria".

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