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“Ti prego, basta”: Federica Sciarelli manda in onda il lamento straziante di Marco Vannini

Chi l’ha visto affronta il caso del giovane ucciso da un colpo di pistola a casa della fidanzata Martina Ciontoli. Secondo il padre di lei Antonio, lo sparo sarebbe partito per errore, ma l’audio delle chiamate al 118 e un video che mostra i Ciontoli discorrere in caserma getta una luce inquietante sulla vicenda. Nello studio di Raitre, scoppia una lite tra l’avvocato difensore e i familiari di Marco.
A cura di Valeria Morini
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Nella puntata del 16 dicembre, "Chi l'ha visto" ha affrontato il controverso caso di cronaca di Marco Vannini, 20enne di Ladispoli rimasto ucciso lo scorso 17 maggio a causa di un colpo di pistola partito nell'abitazione della sua fidanzata Martina Ciontoli. Un fatto su cui ancora si affastellano troppi dubbi da parte degli inquirenti. Sono tuttora indagate le cinque persone presenti: il padre Antonio Ciontoli (militare della Marina), Martina, la madre Maria, il fratello Federico e la compagna di quest'ultimo Viola (i primi quattro per omicidio, la quinta per omissione di soccorso). La famiglia sostiene che il colpo sia partito per errore, ma suscita molte perplessità il fatto che i soccorsi siano stati chiamati con diverso ritardo, tanto che Vannini è morto dopo ben tre ore di agonia.

Davvero inquietanti le testimonianze presentate dalla trasmissione di Federica Sciarelli, che ha proposto l'audio originale delle telefonate fatte dai Ciontoli al 118, in cui si sentono distintamente le urla e i lamenti di Marco in sottofondo. "Chi l'ha visto" ha inoltre presentato alcuni frammenti di una ripresa che mostra Antonio, Federico, Martina e Viola in caserma alcune ore dopo la morte di Marco.

Le telefonate al 118, le urla di Marco

"C'è un ragazzo che non sta bene. Probabilmente uno scherzo, si è spaventato e non respira più". Così spiega Federico Ciontoli alla centralinista del 118, senza mai nominare il colpo di pistola. Interviene la madre, che prende il telefono, sostenendo che il ragazzo "stava facendo il bagno nella vasca…" e liquidando poco dopo la chiamata, come se tutto si fosse sistemato: "Nel caso richiamiamo".

Poco dopo il padre Antonio, apparentemente calmo, chiama nuovamente il 118 parlando di un infortunio in vasca, in cui Marco si sarebbe "bucato" con un oggetto. Nel frattempo, però si sentono distintamente i lamenti di Marco, che con voce sofferente urla "Basta, ti prego, basta. Scusa". Urla che vengono perfettamente udite  la centralinista. A quel punto interviene l'ambulanza, ma per Marco è troppo tardi. Agli inquirenti, Ciontoli parlerà di un colpo partito per errore, per uno scherzo. Restano oscuri i motivi per cui, nel corso delle chiamate, la famiglia non abbia mai accennato allo sparo, rallentando quindi drammaticamente i soccorsi.

Il video in caserma, Martina: "Ho visto quando papà gli ha puntato la pistola"

Non meno agghiaccianti sono le immagini nelle quali Martina descrive la dinamica dell'incidente a Viola e Federico, nonostante abbia dichiarato di non essere stata presente alla scena del delitto. A colpire è la freddezza con cui si parla di Marco, morto da poche ore.

Era destino che doveva morire. Ho visto quando papà gli ha puntato la pistola. Marco diceva "Leva un po' sta pistola puntata"

Così parla Martina, facendo capire di aver assistito a tutto. Interviene Viola: "Se fosse sopravvissuto, avrebbe comunque riportato dei danni psicologici, si sarebbe ammazzato comunque".

Federica Sciarelli sottolinea inoltre come alcuni vicini di casa hanno dichiarato di aver sentito delle grida provenire da casa Ciontoli: nelle testimonianze, sarebbe stata udita la voce di Marco pronunciare le parole "Scusa, Martina".

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La madre di Vannini all'avvocato dei Ciontoli: "Sta difendendo dei diavoli, lasci il caso"

A chiusura del caso, scoppia una lite in studio tra i familiari di Marco, ospiti del programma e l'avvocato Andrea Miroli, legale della famiglia Ciontoli, intervenuto in collegamento telefonico. Miroli ribadisce che nessuno voleva la morte di Marco e lamenta il programma di aver fornito solo alcuni frammenti del filmato, durato in realtà oltre 4 ore. La madre era intervenuta a fine ottobre a "Quarto Grado", definendo assassini la famiglia Ciontoli, si sfoga nel programma di Raitre:

Lei sta difendendo dei diavoli, si vergogni. Lasci questo caso. Non mi darò pace finché non li vedrò tutti in galera.

Nonostante tutto, la famiglia Ciontoli è ancora in libertà, benché le testimonianze audiovisive fornite stasera al pubblico di Raitre sembrano davvero gettare una luce inquietante su una vicenda dai contorni ancora troppo oscuri.

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