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‘The OA’, Netflix cancella la serie: la terza stagione non si farà

‘The OA’ non avrà una terza stagione. Netflix ha deciso di cancellare la serie con Brit Marling, che narra le misteriose vicende di Prairie Johnson. La trama era riuscita ad appassionare tantissimi telespettatori che in queste ore stanno protestando sui social contro una cancellazione che reputano ingiusta.
A cura di Daniela Seclì
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È Variety a dare la notizia. Netflix ha deciso di cancellare la serie ‘The OA‘. La terza stagione, dunque, non verrà realizzata. La serie narra la storia di Prairie Johnson, interpretata dall'attrice Brit Marling, una donna non vedente che ricompare sette anni dopo essere sparita nel nulla. Prairie ha delle vistose cicatrici e ha riacquistato la vista. La trama era riuscita ad appassionare tantissimi telespettatori che in queste ore stanno protestando sui social per una cancellazione che reputano ingiusta.

La decisione 5 mesi dopo l'uscita della seconda stagione

Cindy Holland, vice presidente dei contenuti originali di Netflix, ha rilasciato un breve commento riportato da Variety: "Siamo incredibilmente orgogliosi dei 16 affascinanti capitoli di ‘The OA' e siamo grati a Brit e Zal per aver condiviso la loro audace visione e per averla realizzata attraverso il loro incredibile talento. Ci piacerebbe continuare a lavorare con loro, in questa e forse in tante altre dimensioni". La prima stagione di ‘The OA' è stata diffusa su Netflix a dicembre del 2016 ed è stata accolta dal consenso del pubblico e della critica. La seconda stagione è uscita solo cinque mesi fa, lo scorso marzo. In queste ore, la decisione di non rinnovare la serie.

La protesta sui social

Una manciata di minuti dopo essersi diffusa la notizia della cancellazione della serie, ‘The OA' ha cominciato a scalare i trend su Twitter fino ad arrivare al primo posto. Sono tanti gli utenti che stanno manifestando il loro disappunto per la scelta di Netflix. Al momento non è dato sapere quali fattori abbiano portato la società a optare per la cancellazione della serie, ma probabilmente i costi di realizzazione risultavano troppo elevati se rapportati al numero di utenti che guardavano gli episodi. Intanto, sui social il malcontento è palpabile.

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