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TGR, Fuortes taglia edizione della notte. Usigrai: “Inaccettabile, giornalisti pronti a mobilitarsi”

Fuortes, Amministratore Delegato della Rai, ha deciso di tagliare l’edizione notturna della TGR. Pronta la reazione dei giornalisti.
A cura di Daniela Seclì
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Carlo Fuortes, Amministratore Delegato della Rai, ha comunicato la decisione di tagliare l'edizione notturna della TGR, dunque lo spazio dedicato all'informazione regionale. La notizia ha suscitato il malumore dei giornalisti Rai, che sono pronti a mobilitarsi perché gli spettatori vengano informati anche nella fascia notturna. Usigrai, intanto, parla di "violazione delle più elementari regole contrattuali".

Usigrai: "La Rai parla di bassi ascolti, ma non è così"

La giornalista Laura Chimenti, nel corso del Tg delle 20:00 del 25 novembre, ha letto il comunicato sindacale di Usigrai, Unione sindacale giornalisti Rai:

"Dal 9 gennaio, avrete un pezzo di informazione regionale in meno. Verrà cancellata l'edizione notturna. Uno spazio informativo del nostro territorio che scompare e che non sarà in nessun modo sostituito da altri spazi di informazione locale. Una decisione inaccettabile, giustificata dall'azienda con gli ascolti bassi, ma che in realtà sono gli stessi di sempre, anzi la TGR rappresenta in ogni appuntamento della giornata, il picco di share della rete, notte compresa. Lo stesso Amministratore Delegato che aveva definito la TGR un presidio democratico sul territorio, oggi sceglie di chiudere le sedi alle 20:00. Undici ore senza alcuna copertura territoriale, con ripercussioni sull'intera informazione nazionale. Per questo motivo, i giornalisti e le giornaliste della Rai daranno il via a forme di mobilitazione, per difendere il diritto dei cittadini a essere informati".

In un successivo comunicato, Usigrai rimarca come non ci sia stato "alcun confronto sindacale" e siano state violate "le più elementari regole contrattuali". Ribadendo che non solo gli ascolti non sarebbero bassi, ma la TGR farebbe anche "da traino alla programmazione di Rai3":

"Si tratta dunque di un taglio che mortifica il ruolo e la funzione dell’informazione Rai. […] L’Usigrai denuncia con forza il metodo adottato da questo vertice aziendale che ritiene ‘doveroso’ incontrare i partiti per decidere le nomine dei direttori dei telegiornali ma non altrettanto doveroso il confronto con i rappresentanti dei lavoratori della Rai. L’Ad non spieghi a noi l’importanza dell’impegno cui tutti siamo chiamati come dipendenti del servizio pubblico. Noi giornalisti siamo da sempre impegnati in via esclusiva nella valorizzazione dell’informazione della Rai. Sulla circolare degli impegni esterni è Carlo Fuortes che dovrebbe spiegare perché ha accettato di fare l’amministratore delegato della Rai se sapeva di non poter lasciare gli incarichi di amministratore Unico e sovrintendente del teatro dell’Opera di Roma”.

La replica della Rai

L'azienda, in un comunicato, ha precisato che l'informazione continuerà a essere garantita anche di notte e ci saranno dei presidi, che permetteranno di intervenire immediatamente in caso di emergenza:

"La misura che verrà adottata non ridurrà di un minuto l'informazione notturna sulle reti Rai. Si tratta di un provvedimento teso a razionalizzare l'impiego di energie e che non priverà le sedi regionali dell'azienda di presidi per la copertura di eventuali emergenze. La scelta è stata compiuta, mantenendo continuo il flusso informativo del canale RaiNews24, sul quale avranno la possibilità di convergere le informazioni provenienti dal territorio italiano".

L'intervento di Riccardo Laganà

Infine, è intervenuto il Consigliere d'Amministrazione della Rai Riccardo Laganà che ha rimarcato le incoerenze che avrebbe riscontrato nella decisione dell'azienda: “[…] Si tagliano edizioni del tg, mentre la rubrica del pensionato Marzullo, tra i molti esempi che potrei fare, non viene minimamente intaccata. […] Tagliare trasversalmente non è la soluzione ma ottimizzare e ridisegnare in chiave moderna, anche ottimizzando, la Tgr è il nostro compito di amministratori. Gli sprechi sono altrove, si comincino, tanto per citare un esempio, a tagliare gli appalti delle grandi società di produzione che non subiscono mai tagli”.

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