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Teresa De Santis non molla la direzione di Rai1: “Mi difenderò fino all’ultimo”

“Non ho la Champions e vado in guerra a mani nude”. Nella prima intervista da quando è direttore di Rai1, Teresa De Santis ripercorre i risultati raggiunti in questi primi mesi ed esclude di essere in uscita, come si vocifera dopo il cambio di governo: “Piacerebbe a qualcuno che io mi vedessi come agnello sacrificale. Sentirsi vittime è il primo passo per condiscendere alla sconfitta”.
A cura di Andrea Parrella
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Con il cambio di colore del governo, il primo pensiero di molti è andato alla Rai, l'azienda che più risente i contraccolpi e l'influenza della politica. Tra i nomi più discussi del nuovo corso del Servizio Pubblico c'è sicuramente quello di Teresa De Santis, direttore di Rai1 che ha modificato i palinsesti di rete andando sin da subito in una direzione più gradita al precedente governo gialloverde. De Santis ha rilasciato una lunga intervista a La Stampa, la prima da quando ha in carico la direzione di Rai1, per raccontare il suo lavoro di questi mesi, rivendicando i risultati conseguiti: "Dati matematici non contestabili. Rai 1 staccala concorrenza di parecchi punti e anche nel day time sta rimontando un gap antico con Canale 5".

Da prima donna chiamata alla direzione di Rai1, Teresa De Santis non nasconde la percezione di isolamento che ha spesso avvertito in questi mesi e la cosa avrebbe avuto a che fare anche con il suo essere donna, la prima alla guida di Rai1: "Non mi sono mai sentita in gran compagnia. Una storia antica per una donna che riveste una posizione strategica. Io vado in guerra a mani nude. Il maggiore competitor ha investito milioni su una programmazione che lo illumina sette giorni su sette, hanno nuove produzioni, nuove fiction. Pure nel pre-serale hanno investito tre milioni e mezzo di euro. Certo, io ho le repliche di Montalbano, un meraviglioso Ulisse che ha inorgoglito anche l’ad Salini e di questo sono felice, ho una fiction nuova, Imma Tataranni, con una protagonista bravissima ma ancora poco conosciuta". Il direttore di Rai1 sottolinea soprattutto la differenza tra la scorsa stagione e quella che è appena iniziata, che sfavorisce pesantamente la prima serata di Canale 5

[…] Non ho la Champions (tornata a Mediaset) e questo mi creerà seri problemi, perché i film hanno risultati inferiori e inoltre, me la ritroverò contro ad attaccare le fiction migliori, mentre lo scorso anno era Rai 1 ad averla e a godere del suo 19 percento"

Secondo gli analisti, l'avvicendamento tra Lega e Pd all'interno dell'esecutivo aveva spianato la strada per una sostituzione alla direzione di Rai1, cosa che De Santis commenta così: "Piacerebbe a qualcuno che io mi vedessi come agnello sacrificale. Sentirsi vittime è il primo passo per condiscendere alla sconfitta. Certo la nostra è un’azienda difficile". 

Negli ultimi mesi Teresa De Santis era riuscita nell'intento di far parlare di sé per dichiarazioni e decisioni discusse dall'opinione pubblica, come quella in cui identificava il governo come editore della Rai, o quella inerente la scelta autonoma di riportare Miss Italia in Rai, nonostante l'azienda avesse identificato il programma anni fa come in conflitto con il contratto di servizio.

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