Telejato di Pino Maniaci è salva e lotta contro la mafia
E con la regione Sicilia si è concluso il passaggio dall'analogico al digitale terrestre. La musica cambia, la qualità audio e video migliora e i canali proliferano. Anche noi avevamo lanciato l'allarme che alcune tv potessero scomparire, soprattutto quelle onlus, quelle comunitarie che dichiarano bilancio zero, non potendo competere con i grandi gruppi editoriali. Eppure è arriva una manna dal cielo: Telejato, la piccola tv di Partinico, è riuscita ad aggiudicarsi grazie ad un consorzio, un canale tutto suo. Ma cos'ha Telejato in più rispetto a tutti gli altri? E' l'unica televisione in Sicilia che ha osato sfidare il potere mafioso, denunciandolo, smascherandolo giorno dopo giorno, facendo nomi e cognomi, non usando mai condizionali nè "se" o "ma". Una gestione familiare, quella di Telejato, e con fondi piuttosto bassi, che vede in Pino Maniaci la figura di riferimento.
Il giornalista Pino Maniaci è stato vittima di atti intimidatori, minacce, incendi, aggressioni verbali e fisiche. Eppure non si è mai fermato, anzi è accresciuta in lui la voglia di combattere un sistema che ha "stuprato" (e continua a farlo) la Sicilia attraverso la collusione con politici ed imprenditori. Affari sporchi, appalti truccati, pizzo, traffico e commercio di sostanze stupefacenti: questi sono gli argomenti di cui si ciba giornalmente Pino Maniaci che ha temuto il peggio quando la sua piccola tv ha rischiato di chiudere. Non c'era riuscita in 13 anni la mafia, e adesso invece col passaggio al digitale – peraltro forzato – lo avrebbe fatto lo Stato. Superato l'ostacolo più grande, Telejato dovrà trovare i finanziamenti per sostenere le enormi spese che comporterà il passaggio al nuovo sistema digitale.
La nuova battaglia di Maniaci è aiutare le altre piccole tv comunitarie, che in tutto lo stivale, e quindi non solo in Sicilia, si sono viste tagliare fuori. Un attacco alla democrazia, un incremento della disoccupazione e soprattutto una minaccia alla libertà d'informazione e al pluralismo. Eppure nessuno è accorso ad aiutare Telejato, forse perchè davvero troppo scomoda: si parlava di un emendamento, addirittura c'era chi si era offerto per sostentare economicamente il passaggio al dtt di Telejato, tutte parole al vento. Secca la replica di Pino Maniaci che "non permette a nessuno di fare campagna elettorale" attraverso la sua piccola creatura televisiva.
Repubblica, RaiNews24, Il Fatto Quotidiano e tutti i giornali telematici hanno parlato di Telejato, accogliendo l'appello di Maniaci: bastava spegnere i riflettori della tv di Partinico che dopo poche ore Maniaci sarebbe stato fatto fuori. Clamorosamente si è assistito ad un silenzio assordante da parte di giornalisti e politici anti-mafia che non hanno mai sostenuto questa battaglia, a differenza dei media nazionali, di numerose associazioni (circa 60), del comitato "Siamo tutti Pino Maniaci" e di alcuni personaggi del mondo dello spettacolo. L'anniversario di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino (celebrato con una programmazione ad hoc anche su La7 e Rai 1) ha forse portato fortuna a Telejato? Tra le televisioni locali che, assieme a Telejato, continueranno a trasmettere, citiamo: Antenna Sicilia, Telecolor, Sestarete, ReiTv, D2, Trm, Il Tirreno, TGS, Video Regione, Video Mediterraneo, Antenna Uno etc.
Telejato è alla 17° posizione della graduatoria ai sensi dell'articolo 3 comma 7 del bando per l'assegnazione delle frequenze alle tv locali della Regione Sicilia. Nel dettaglio, nel multiplex con Telejato troviamo "Med1", "Il Tirreno RTT Rete2" e "Radio Monte Kronio Tv". Telejato ha contributo con un punteggio di 2.95 per la storicità dell'emittente, e con 1.12 alla copertura. Il totale del punteggio ottenuto, sommando storicità, dipendenti, copertura e patrimonio delle quattro emittenti tv, è stato di 32.42 punti.