Tea Falco come la “cagna maledetta” di Boris: “Guardate che non parlo così”
Un successo annunciato quello di "1992", la nuova serie Sky che racconta gli anni dell'inchiesta Mani Pulite e le vicende di Tangentopoli attraverso lo sguardo di sei realtà diverse. Tra queste c'è quella di Bibi Mainaghi, figlia del potente imprenditore Michele Mainaghi, e classica ribelle "punkabbestia", divisa tra uso di droghe e disprezzo per la sua famiglia di origine. Ad interpretare questo ruolo c'è Tea Falco, la modella catanese lanciata da Bernardo Bertolucci con il film "Io e te". Non è un ruolo semplice, non è neanche impossibile, di sicuro non è di quelli che ha una rapida empatia con il pubblico. E su twitter è diventato un po' un caso. Ricordate Corinna Negri, la "cagna maledetta" di René Ferretti in "Boris"? Era Carolina Crescentini ad interpretare la pessima attrice protagonista di "Gli Occhi del Cuore". E sarà stato un po' per il tono di voce, un po' per i lunghi silenzi, che la Bibi Mainaghi di Tea Falco è stata paragonata proprio alla Corinna della sit-com Sky.
Una vera e propria tempesta di tweet ha lanciato l'hashtag "Tea Falco cagna" tra i trending topic, l'attrice presente su twitter è subito corsa ai ripari:
E ancora:
Le precisazioni di Tea Falco, però, non sono bastate a fermare il fenomeno visto che, anche voci autorevoli della carta stampata e all-digital, hanno tenuto a rimarcare il concetto.
1992, anche meglio di Gomorra
Cagna o no, Tea Falco sarà sicuramente felice di essere parte di una squadra vincente. Il primo episodio della serie, infatti, ha superato i risultati di "Gomorra – La Serie" all'esordio, una forbice di ben 100.000 spettatori distanzia i due prodotti e adesso toccherà vedere la direzione che prenderà la curva degli ascolti. Con la fiction Cattleya-Sky diretta da Stefano Sollima è stato un crescendo, se avrà la stessa fortuna anche questa diretta da Giuseppe Gagliardi, nata da un'idea di Stefano Accorsi, lo scopriremo di settimana in settimana. Intanto non tutti restano lì con il pollice alzato, proprio Antonio Di Pietro che nel volto del bravo Antonio Gerardi, è stato severo con "1992":
Qui mi sembra che Mani Pulite sia solo uno sfondo, una scusa per raccontare altro […] Nessuna emozione, io ho vissuto una realtà che mi ha riempito abbastanza. Mi basterebbe che qualcuno un giorno scrivesse come hanno cercato di delegittimarmi in tutti i modi… Non c’azzeccava niente. Speriamo nella storia, questa è solo fiction.
Dopo l'intensa campagna per pubblicizzare la serie evento, una partenza migliore di questa, tra critiche, applausi e sfottò, era difficile da ottenere.