Tapiro a Mara Venier per il deepfake di Francesca Manzini: “In Australia mi vogliono ammazzare”
L'ultimo deepfake di Striscia la Notizia su Mara Venier ha fatto arrabbiare gli australiani. Nell'ormai classico sketch del programma satirico di Antonio Ricci, realizzato grazie al corpo e alla voce di Francesca Manzini, la brava imitatrice personaggio rivelazione ad Amici Celebrities, la finta Mara prende a calci un koala di peluche. Uno sketch che non è piaciuto agli australiani: "Se ero un canguro, ti pigliavo a calci nel c**o. Mi ha preso un capezzolo, qualcuno se lo prenda".
Il video di Striscia la notizia
Il video, tutto da ridere, riprende in chiave scherzosa i terribili incendi che hanno messo in ginocchio l'Australia, uccidendo un miliardo e più di animali, tra cui canguri e koala. Striscia la Notizia, attraverso le parole di Ficarra e Picone, ha precisato ancora una volta che si tratta del deepfake di Mara Venier.
Il tapiro a Mara Venier
La vera Mara Venier si è "attapirata". Ecco perché Valerio Staffelli l'ha raggiunta per consegnarle di persona un altro tapiro nella sua carriera. La reazione di Mara Venier è stata comunque diplomatica:
Ma io voglio tanto bene a voi e voglio tanto bene a chi mi imita, ma gli australiani mi vogliono ammazzare per colpa vostra. Ditelo che non sono io, è un deep, come si dice? È un deepfake!
Il deepfake, come funziona
La tecnica rivoluzionaria del deepfake, presentata dallo stesso Antonio Ricci come qualcosa di "perfetto e inquietante", sta spopolando in questa stagione televisiva. I filmati vengono realizzati grazie all'intelligenza artificiale e al machine learning. Nel caso di Mara Venier riescono ad essere ancora più credibili grazie al lavoro di Francesca Manzini sul personaggio. I primi utilizzi del deepfake si hanno nel 2017, quando un utente su Reddit pubblicò sotto lo pseudonimo "Deepfakes" dei video pornografici realizzati con i volti delle persone famose. Da quel momento in poi, i video in cui si sostituisce un volto noto mediante l'intelligenza artificiale vengono chiamati "deepfake".