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Sul contratto Rai di Fabio Fazio si muove l’Autorità Anticorruzione: “Chieste tutte le carte”

La telenovela Fazio si chiude con la richiesta scritta dell’Autorità Nazionale Anticorruzione alla Rai: chieste le carte del contratto, la valutazione del ritorno economico, le variazioni rispetto all’anno precedente, le spese di produzione della Rai e le specifiche dell’accordo tra l’azienda pubblica e la società legata al conduttore di Savona.
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L'Anac ha richiesto alla Rai tutta la documentazione relativo al contratto stipulato con Fabio Fazio. Lo rivela "Il Mattino" con tutti i dettagli. L'Autorità Nazionale Anticorruzione ha inviato una richiesta alla presidente della Rai Monica Maggioni in cui è stata comunicata l'apertura dell'istruttoria ed una serie di documentazioni, tra queste il contratto con il conduttore di "Che tempo che fa", inclusi i corrispettivi economici, le variazioni rispetto al contratto precedente, la valutazione fatta per il ritorno economico, tutte le spese di produzioni in campo alla Rai e le specifiche del contratto stipulato con la società legata a Fabio Fazio, "Officina", produttrice del programma che presto farà il suo esordio su Rai1.

Ed è prevista per domani la ratifica del contratto con "Officina", è all'Odg del Cda Rai. Viale Mazzini, leggiamo ancora su Il Mattino, ha 30 giorni di tempo per fornire la documentazione all'autorità amministrativa la cui funzione è prevenire la corruzione nell'ambito della pubblica amministrazione e delle società partecipate e controllate.

La nuova stagione di "Che tempo che fa"

La prima puntata della nuova stagione del format condotto da Fabio Fazio andrà in onda il prossimo 24 settembre, domenica come di consueto, su Rai1. La Rai chiuderà tutti i dettagli del nuovo contratto entro il 20 settembre, quattro giorni prima della messa in onda. Una lunga telenovela quella del contratto Rai di Fabio Fazio che sta finalmente per volgere al termine. Siamo all'ultimo atto di una vicenda che sembra sempre più vicino ad un giallo politico, un piccolo caso nazionale su cui si sono espressi proprio tutti, da colleghi (quali Morgan) alle stesse parti in causa. Lo stesso direttore generale della Rai aveva assicurato: "Lavorerà più di prima e guadagnerà di meno". 

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