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“Storie Maledette” confermato su Rai 3, Franca Leosini: “Sto lavorando su casi molto interessanti”

Il programma dedicato ai più discussi casi di cronaca della storia recente tornerà anche nella stagione televisiva 2018-2019. Ad annunciarlo è stata la conduttrice, in occasione della presentazione dei palinsesti Rai, lasciano intuire anche una fascia temporale in cui il programma potrebbe andare in onda.
A cura di Andrea Parrella
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Una delle certezze assolute della stagione di Rai3 appena conclusa, e non solo, è certamente "Storie Maledette", il programma televisivo interamente firmato da Franca Leosini che indaga su scabrosi e misteriosi casi di cronaca italiana che hanno avuto grande rilevanza mediatica, analizzandoli attraverso il filtro della conduttrice, che intervista le persone coinvolte con il suo approccio oramai proverbiale.

Anche nella prossima stagione "Storie Maledette" tornerà a fare capolino nei palinsesti di Rai 3, come era già probabile e come ha confermato la stessa Leosini in occasione della presentazione dei palinsesti Rai, avvenuta lo scorso 27 giugno a Milano. Così ha parlato la conduttrice, dando appuntamento alla prossima stagione: "Naturalmente ‘Storie Maledette' ritorna. Ritornerà in autunno inoltrato, anche in inverno, perché ogni puntata richiede tanto lavoro. Sto lavorando su casi molto interessanti e spero di essere seguita con lo stesso amore con cui sono stata seguita fino ad ora, lo stesso amore con cui io lavoro. Probabilmente è questo il segreto di ‘Storie Maledette', il grande amore che io ho per il mio lavoro e per le persone che mi sostengono".

Il caso Avetrana a Storie Maledette

Nell'edizione di "Storie Maledette" andata in onda nella stagione televisiva appena trascorsa, Franca Leosini aveva indagato su uno dei casi di cronaca nera più discussi degli ultimi anni. Un caso, quello dell'omicidio della giovane Sarah Scazzi ad Avetrana, non solo fortemente condizionato da una enorme complessità, ma anche vittima di una ferocizzazione mediatica impensabile, probabilmente comparabile solo a quanto accaduto, pochi anni prima, per il delitto di Cogne. Un caso in cui la televisione ha avuto un ruolo cruciale, essendosi consumato in diretta televisiva il terribile momento in cui la madre di Sarah Scazzi è stata informata della confessione di Michele Misseri.

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