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Squid Game, finale quasi a sorpresa: quali sono gli indizi che anticipano il colpo di scena

Con le sue semplici quanto mortali sfide, Squid Game è la serie del momento: 456 persone a corto di soldi accettano di partecipare a sei giochi per bambini. Chi perde, muore. E l’obiettivo è uno solo: vincere 45,6 miliardi di won (33 milioni di euro). Alleanze insolite tra giocatori, morti inaspettate, personaggi misteriosi e un finale a sorpresa. O quasi. Ecco gli indizi che avrebbero potuto guidare gli spettatori più attenti direttamente al colpo di scena, senza aspettare 9 episodi.
A cura di Elisabetta Murina
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È la serie del momento, viene dalla Corea e da quando è uscita, lo scorso 17 settembre, ha scalato la top 10 di Netflix in quasi tutto il mondo. Con le sue semplici quanto mortali sfide, Squid Game ha rivoluzionato il panorama dei survival games lasciando a bocca aperta milioni di spettatori. In una sperduta e ignota isola della Corea del Sud, 456 persone a corto di soldi accettano di partecipare a sei giochi per bambini. Chi perde, muore. E l'obiettivo è uno solo: vincere 45,6 miliardi di won (33 milioni di euro). Alleanze insolite tra giocatori, morti inaspettate, personaggi misteriosi e un finale a sorpresa. O quasi. Ecco gli indizi che avrebbero potuto guidare gli spettatori più attenti direttamente al colpo di scena, senza aspettare 9 episodi. Se non avete ancora visto niente, se non avete intenzione di rovinarvi il finale di Squid Game, allora da questo momento per voi è: ALERT SPOILER! 

Gli insoliti disegni sul muro

Vengono addormenti con uno strano gas e si risvegliano in un grande "dormitorio", se così si può definire. Nessuno dei 456 giocatori sa dove si trova, né quali giochi dovrà affrontare. O almeno così sembra. Se si osservano con più attenzione le pareti della stanza in cui i concorrenti tentano (tra una guerriglia e un'altra) di riposare, infatti, si notano dei disegni neri sulle pareti bianche. Non si tratta di simboli, ma di veri e propri indizi dei giochi che si troveranno ad affrontare in questa insolita avventura: un, due, tre, stella, le forme di caramello, il tiro alla fune, le biglie, il ponte sospeso e, per ultimo, il "calamaro" (che non a caso dà il nome alla serie). Tutti già preannunciati, in forma stilizzata, alle loro spalle. Questa guida diventa più lampante mano a mano che i concorrenti diminuiscono e la stanza si svuota. Se qualcuno li avesse notati in tempo, forse avrebbe potuto aiutare sé stesso e gli altri. Ma così non è stato. Scelta premeditata o semplice ingenuità?

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Il giocatore numero 001, l'anziano Oh Il-nam 

Colpisce fin da subito perché, tra tutti i giocatori, è senza dubbio il più anziano. Cammina quasi curvo nella sua tuta verde e, nonostante l'anzianità e la malattia (ha un tumore al cervello), non sembra essere minimamente spaventato. Anzi, è l'unico che si diverte. Il suo numero è lo 001, naturalmente non a caso, e il suo nome è Oh Il-nam. Riesce fin da subito a entrare in empatia con lo spettatore, anche grazie al legame che crea con Gi-hun, ma in realtà nasconde non pochi segreti. E alcuni dettagli, disseminati nei vari episodi, potevano far scoprire la verità sul suo conto ancor prima che fosse lui stesso a rivelarla. Ad esempio, perché quando il poliziotto sotto copertura consulta gli archivi dei concorrenti dell'edizione (2020), la prima scheda ad apparire è quella del giocatore 002 e non quella dello 001?  E perché quando Oh Il-nam viene ucciso si sente solo lo sparo ma non si vede il corpo? O ancora: perché durante le scene di guerriglia notturna lo vediamo i cima a una pila di letti, proprio lui che fa quasi fatica a camminare? Queste incongruenze avrebbero potuto portare gli spettatori più attenti al plot twist finale  con largo anticipo.

Oh Il-nam, giocatore 001
Oh Il-nam, giocatore 001

Il frontman del gioco esperto di polizia

Lo si vede e lo si sente sempre attraverso una maschera nera con tanto di cappuccio. Si sa che è il frontman del gioco e, quasi alla fine della storia, si scopre anche la sua identità. Ma lo si poteva capire prima della fatidica rivelazione? La risposta è Sì. A far nascere i sospetti che il frontman di Squid Game fosse collegato al poliziotto infiltrato, Jun-ho, ci sono almeno due dettagli. Il primo: il proiettile sparato dallo stesso Jun-ho. Quando il frontman lo trova, impiega pochissimo tempo a capire che proviene da un'arma in dotazione alla polizia sudcoreana. E, naturalmente, non è un caso. Il secondo: quando il frontman si trova davanti a Jun-ho gli spara "solo" un colpo alla spalla, senza colpirlo in testa o al petto. E, in più, sa anche alla perfezione quanti colpi ha in canna nella pistola.

Frontman di Squid Game
Frontman di Squid Game
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