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Sofia e Le Iene hanno vinto, le cure proseguiranno fino ad aprile 2014

Come una favola con il lieto fine, Le Iene e la famiglia della piccola Sofia hanno vinto la battaglia per ottenere il consenso a proseguire le cure della Terapia Vannoni fino ad apirle 2014. Il decreto straordinario emanato dal Consiglio dei Ministri apre la strada alla pubblicazione prossima di un regolamento che detterà nuove norme relative all’accesso alle cure compassionevoli.
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Una favola dal lieto fine. La piccola Sofia potrà proseguire le sue cure compassionevoli per effetto di un decreto straordinario emanato dal Consiglio dei Ministri. Hanno vinto Le Iene, ha vinto la famiglia di Sofia, hanno vinto tutte quelle persone, quei pazienti, che avevano già iniziato il trattamento medico della cura Vannoni. Nonostante le critiche della comunità scientifica per l'atteggiamento del Ministero della Salute, Sofia potrà ricevere le cure compassionevoli fino al prossimo aprile 2014, quando intanto, come espresso anche in una nota ufficiale del Ministero, sarà stato preparato un regolamento con nuove norme e restrizioni relativi all'accesso delle cure compassionevoli.

Combattere la leucodistrofia metacromatica. La malattia che ha colpito Sofia è considerata a tutti gli effetti come terminale. Si manifesta ad un anno e mezzo d'età, è neurovegetativa e l'unico sollievo che la piccola riesce ad avere è soltanto grazie all'infusione con le cellule staminali. Giulio Golia, durante la diretta de Le Iene di ieri sera, ha incontrato la Fondazione Telethon  per poter fare il punto sulla situazione, per comprendere anche la loro posizione in merito al Metodo Stamina, organizzando poi un incontro con il Professor Vannoni. La discussione che ne è scaturita è stata pervasa da un atteggiamento positivo ed aprirà la strada a nuovi e imprevedibili scenari futuri.

Veronesi, moderato ma non troppo. E' utile considerare che anche Umberto Veronesi, sul tema, si espresso in maniera moderata ma possibilista, ricordando che ognuno ha il diritto di cercare la guarigione da una malattia, attraverso ogni strada,

Anche andando a cercare un farmaco derivato dal veleno dello scorpione di Cuba, oppure intraprendendo cammini metafisici in ogni parte del mondo. La medicina e la ricerca sono al servizio dell'uomo, la sanità pubblica non lavora per il male della popolazione e lo Stato non è un nemico.

Negli ospedali pubblici, quindi, vanno adottate terapie che rispettino i protocolli scientifici, sempre. Non per questo, però, la scienza deve restare in un vincolo, stretto e chiuso, che nega la speranza a quanti la stanno cercando. Sofia, adesso, inizierà un nuovo percorso. L'Italia si stringe intorno a lei, mentre la Sanità forse ha aperto una breccia nel complicato approccio alle cure con le cellule staminali.

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