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Sky chiede il conto alla Rai per i canali criptati: 100 milioni di euro

Nel 2009 la Rai decise di occultare alcuni suoi programmi giustificando la trasmissione sul satellite tramite il decoder Tivusat. Violò la legge, provocando a Sky un danno del quale l’emittente ora presenterà il conto.
A cura di Andrea Parrella
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A tirare le somme, nemmeno si vuole immaginare la cifra totale che la Rai rischia di dover sborsare per ripagare Sky dal torto fatto all'emittente di Murdoch nel 2009. Ve lo ricordate TivuSat, quella piattaforma strutturata da Rai, Mediaset e La7 per trasmettere sul satellite i propri canali, con la motivazione di riuscire a raggiungere, tramite quel decoder, zone nelle quali non c'era ancora un'ottima ricezione? Ebbene, come sappiamo a quanto pare l'orografia complessa del nostro paese era solo una scusa. Una sentenza del Tar del Lazio nel 2012, e poi la conferma in appello, hanno infatti stabilito che il criptare alcuni canali o determinati eventi per impedire che i clienti SKy potessero vederli. Lo fece violando il contratto di servizio, che vincola alla trasmissione in chiaro dei propri prodotti, lo fece contribuendo ad un guadagno di privati (Telecom, proprietaria allora di La7 e Mediaset) tramite risorse pubbliche, lo fece soprattutto rinunciando alla lauta offerta che Sky faceva per ottenere la trasmissione dei canali Rai nel proprio pacchetto: circa 350 milioni di euro.

Adesso, dopo circa due anni, pare che Sky presenterà il conto di quella che calcola come una perdita stimata intorno ai 100 milioni di euro. Andrea Zappia, amministratore delegato di Sky, farà intendere qual è la sua strategia il 22 gennaio, giorno in cui siederà in audizione davanti ai deputati e senatori della commissione di Vigilanza Rai. Qualcosa che fa riflettere, quest'ingresso dei privati davanti alla commissione, ma pare che la cosa sia dovuta alla richiesta dell'amministratore delegato di discutere in parlamento della vicenda, richiesta che il Movimento 5 Stelle avrebbe accolto aprendo le porte della Commissione di Vigilanza. Ma non sono solo i 5 Stelle a voler comprendere le ragioni di Sky e prepararsi ad accoglierne le richieste. Anche alcuni parlamentari del Pd, come Michele Anzaldi, hanno dimostrato interesse.

E la strada da percorrere si annuncia quella della vendita ‘gratuita' dei diritti di trasmissione a Sky, cme lo stesso Anzaldi ha affermato:

Da settimane, in Vigilanza, stiamo discutendo il nuovo Contratto di servizio che fisserà gli impegni reciproci tra la Rai e lo Stato, dal 2013 al 2015. L’attuale bozza del Contratto permette a Viale Mazzini di vendere a Sky il diritto di trasmissione dei programmi. Proporrò un emendamento al Contratto che consenta a Sky la messa in onda delle trasmissioni pubbliche a titolo gratuito. Credo sia una strada obbligata.

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