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Simone Annichiarico e i film evento di La7

Da più di un anno La7 sostiene i propri film con un’attenzione che va oltre la semplice messa in onda. Approfondimenti alle prime visioni e il piacevole ritorno della trasmissione di Annichiarico avvalorano l’idea che il film non sia un tappabuchi.
A cura di Andrea Parrella
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Se c'è una cosa che rende, negli ultimi tempi, La7 una rete televisiva in fermento (oltre al palinsesto di ottima qualità) è il modo con cui tratta il proprio cinema, i film mandati in onda. Nelle ultime due stagioni sono stati spesso dedicati degli speciali dal titolo Film evento, anteprime e postfazioni curate da Enrico Mentana: è successo con Il Divo, accadde anche con Videocracy, Draquila e alcuni altri. Si crede che interpretare come un evento la trasmissione di un film sia un elemento di chiara salute, quantomeno per la capacità della rete di rendersi conto che un film non meriti di essere utilizzato come un sostanziale tappabuchi, sparso qui e là tra un format e l'altro. L'evoluzione teconologica, l'alta definizione audio/video sono una conferma che la Tv sia un luogo progressivamente più congeniale per la fruizione del cinema, capace di una forte concorrenza alle sale.

Rivedere Simone Annichiarico tornare a La7 conferma questa presa di coscienza e l'evoluzione della rete Telecom verso il confronto sempre più equilibrato con le reti più seguite. Mi è capitato di vedere con piacere la puntata de La valigia dei sogni dedicata a Johnny stecchino, andato in onda lo scorso giovedì. Indipendentemente dalla qualità e dalle capacità di Annichiarico (ha recentemente dichiarato "Faccio Tv per soldi") di stare davanti alla telecamera, che non sono da disdegnare, è vincente il presupposto di proiettarci nei luoghi dove il film andato in onda sia stato ambientato, scoprirne le curiosità mentre lo stesso conduttore interagisce, tramite il montaggio, con i personaggi stessi del film. E' risaputo che La valigia dei sogni non sia una novità, il programma esiste da molto e tuttavia, recentemente, il presentatore sembrava destinato ad altro.

Che continui per questa strada e che soprattutto la rete Telecom persegua l'obiettivo di presentare un film come un evento, è un bene assoluto, se non altro perché comporta una buona quantità di pubblicità riducendo, di fatto, la possibilità del fastidio di ritrovarsi, a metà serata, davanti ad un film che non si sapeva sarebbe stato trasmesso. Affinché le generaliste possano combattere  lo strapotere della PayTv, quella sorta di monopolio che Sky riesce a guadagnarsi sul cinema con la proiezione anticipata dei film, c'è bisogno di inventarsi qualcosa, aggiungere contenuti. Vale per il cinema così come per qualsiasi altro settore.

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