Sgarbi torna in tv dopo l’intervento e ricorda mamma Rina: “Primo Natale senza di lei”
"Mi sono accorto in tempo del malore, ma ho rischiato di morire", così diceva in un video qualche giorno fa Vittorio Sgarbi, costretto a un ricovero d'urgenza a causa di un'ischemia al cuore e a un delicato intervento di angioplastica. Fortunatamente, l'operazione è andata bene e il critico d'arte e opinionista televisivo è stato dimesso dal policlinico di Modena, in tempo per essere a casa per Natale. È stata però una festa piuttosto malinconica, dal momento che per la prima volta Sgarbi non ha potuto passarla con la madre Rina Cavallini, scomparsa a novembre.
Nonostante la convalescenza, è tornato oggi in televisione come ospite, con collegamento telefonico, a "Sabato In". Nel programma di Tiberio Timperi, in onda regolarmente nonostante la festività di S. Stefano, Sgarbi ha parlato proprio dei recentissimi problemi di salute, ma anche del ricordo della mamma.
Qualcuno ha collegato, sul piano simbolico ed emotivo, il valore del cuore alla morte di mia madre, come se la perdita di lei avesse comportato una debolezza… È evidente che i dolori appartengono alla sensibilità, ma non so fino che a punto si possono ripercuotere su un organo fisico. In realtà io ho vissuto, diversamente da mia sorella che ultimamente stava vicino a mia madre e le ha fatto da madre, la forza di mia madre che stava bene.
Sgarbi parla con commozione e orgoglio di mamma Rina, molto conosciuta a Ferrara, come dimostra la folla giunta per assistere alle sue esequie:
Quando ho visto negli ultimi anni il suo indebolirsi lentamente mi sono rassegnato al fatto che si era già allontanata da me. Chi è venuto al funerale è venuto per lei, non per me, da Tony Renis a Morgan. Avevano rapporti diretti con lei, al di là del fatto di essere mia madre.
A commuovere di più (anche lo stesso Timperi, che non ha trattenuto le lacrime) sono però le parole sulla giornata di Natale:
Ho visto il tavolo dove mangiavamo e ho pensato che chi se ne va lascia cose…. Ho visto questo tavolo di vetro, con dei segni, delle righe. Ho pensato che mia madre avrebbe cercato di metterlo a posto perché durasse… più di lei. Ho avuto un momento di rimpianto.