Seconda lettera di Corona al “Chiambretti Supermarket”
Ieri è stata diffusa la notizia dell'assoluzione di Fabrizio Corona dall'accusa di evasione fiscale. L'accusa sosteneva che l'ex re dei paparazzi avesse evaso un milione e 300 mila euro di tasse nel biennio 2007/2008. Il pm, dunque, richiedeva per lui una condanna ad un anno e nove mesi di reclusione. Fabrizio Corona si è presentato in aula per difendere la sua innocenza. La difesa ha fornito tutta la documentazione che provava i versamenti fatti e dunque, il quarantenne è stato assolto, perché il fatto non sussiste. Il verdetto è stato accolto da un breve applauso di amici e familiari e in una ritrovata fiducia nella giustizia. Anche il diretto interessato, vuole dire la sua su quanto accaduto. Lo farà nell'unico modo possibile, tramite una lettera. Stasera, nel corso del Chiambretti Supermarket, Piero Chiambretti leggerà uno stralcio di quanto scritto da Fabrizio Corona. Le sue parole sono state:
"Il pm ha avuto il coraggio di chiedere 1 anno e 9 mesi di pena con recidiva per una semplice induzione fiscale. Mi è andata bene questa volta perché ho trovato un giudice giusto e onesto che ha applicato la legge. […] Sto scontando la mia pena con dignità e rispetto le istituzioni carcerarie, sono un detenuto modello ma ora dico basta! Lasciatemi in pace! Lasciatemi stare! Lasciatemi riprendere la mia vita! Lasciate che possa tornare a fare il padre! E quando potrò, mio figlio lo porterò via da questo Paese."
Il testo integrale della missiva verrà pubblicato domani mattina, in esclusiva su Fanpage.it.
La prima lettera di Fabrizio Corona dal carcere di Opera
Dal 17 marzo 2013, Fabrizio Corona si trova recluso nel carcere di massima sicurezza di Opera. Il fotografo dei vip dovrà scontare una pena che prevede 15 anni di reclusione. Il mese scorso, ha scritto una prima lettera indirizzata al "Chiambretti Supermarket" e pubblicata in versione integrale su Fanpage.it. Le sue parole avevano il sapore di uno sfogo disperato ma anche di una presa di coscienza di quanto le stia accadendo. Di lui, infatti, diceva:
"Sono un uomo in lotta con il proprio demone interiore che un minuto pensa di essere una bella persona, un figo, e un minuto dopo sbatte la testa contro il muro perchè si rende conto di ciò che ha fatto: combattere una battaglia giusto nel modo più sbagliato possibile. Oggi ho imparato a credere nei sentimenti, buoni e cattivi che siano. Ho visto cose incredibili nella mia vita, anche orribili. Ho vissuto momenti indimenticabili, ho superato tragedie che mi sembravano insuperabili, insopportabili. Ma sono qua. Nonostante tutto e tutti. Sono qua per mio figlio, per la vita che ho la fortuna di poter vivere ancora e per quella che ho vissuto."
Seguiva, infine, un consiglio a chi è ancora nella posizione di poter vivere pienamente la propria esistenza:
"Lo dico e lo scrivo spesso ai miei ragazzi, oggi più che mai; vivete, osate, tentate anche se fallite. Lo dico sempre a mio figlio Carlos Maria: non c’è niente di peggio che le qualità sprecate. Bisogna rischiare, osare, disubbidire e non aspettare che le cose accadano improvvisamente. Siamo noi i padroni del nostro destino. Del nostro futuro."