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Sarah. La ragazza di Avetrana, il caso di Sara Scazzi raccontato in una docuserie su Sky

Il delitto di Sarah Scazzi diventa una docuserie prodotta da Sky Original e disponibile dal 23 novembre. I quattro episodi ricostruiscono l’omicidio della quindicenne di Avetrana, di cui furono accusati lo zio, Michele Misseri, e la moglie, Sabrina Misseri.
A cura di Elisabetta Murina
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Dopo il film targato Netflix sull'omicidio di Yara Gambirasio, un altro caso di cronaca nera che ha sconvolto l'Italia sta per essere raccontato sul piccolo schermo. Questa volta si tratta dell'omicidio della quindicenne di Avetrana, Sarah Scazzi, che diventerà una docuserie prodotta da Sky Original e disponibile a partire dal 23 novembre. I quattro episodi, basati sull'omonimo libro di Flavia Piccinni e Carmine Gazzanni, ricostruiranno la drammatica vicenda che negli anni si è trasformata i un vero e proprio processo mediatico, soffermandosi sulla sua spettacolarizzazione.

La docuserie sull'omicidio di Sarah Scazzi

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La docuserie prodotta da Sky Original (disponibile dal 23 novembre) ricostruisce il caso del delitto di Avetrana, con una particolare attenzione all'aspetto mediatico della vicenda. Nell'agosto del 2010, Sarah Scazzi scomparve dalla sua casa di Avetrana, in provincia di Taranto. Le ricerche per ritrovarla partirono nelle ore successive e continuarono fino al drammatico annuncio del ritrovamento del cadavere, fatto in diretta a Chi l'ha visto e in collegamento con la madre della ragazza, Cosima Serrano. A lanciare la notizia era stato lo zio di Sarah, Michele Misseri, lo stesso che qualche settimana più tardi confessò di averla uccisa dopo un tentativo di stupro. Da quel momento in poi ci furono tante versioni dei fatti su quanto accaduto che coinvolsero tutta la famiglia, dalla madre allo stesso zio e sua moglie, Sabrina Misseri. Dopo anni, si arrivò alla condanna delle due donne.

La spettacolarizzazione del delitto di Avetrana

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Il delitto di Sarah Scazzi in breve tempo passò dall'essere un caso di cronaca a un processo mediatico. Per anni, televisioni e giornali ne parlarono nel tentativo di aggiungere sempre qualche dettaglio in più. E tutte le persone coinvolte divennero in un certo senso protagonisti di uno show. Il documentario, che uscirà il 23 novembre, si soffermerà sopratutto su questo aspetto e cercherà di rispondere, attraverso la ricostruzione dei fatti, a questa domanda: quanto può influire una narrazione così spettacolarizzata nelle indagini giudiziarie?

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