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Sara Tommasi a Le Iene: sciacallaggio o cronaca?

Critiche aspre sul servizio di Sabrina Nobile per Le Iene che mostra Sara Tommasi nel giorno delle riprese del film porno. La soubrette: “Sono stradrogata”. Su twitter commentano: “Tutto questo è troppo”.
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Sara Tommasi a Le Iene: sciacallaggio o cronaca?

Non si fermano le polemiche sullo scandalo del 2012. Il servizio, firmato da Sabrina Nobile per Le Iene, che ha mostrato, seguito ed intervistato Sara Tommasi nella giornata di riprese del famoso film porno, stanno dividendo l'opinione pubblica: è sciacallaggio oppure è fatto di cronaca? Le riprese mostrano un ambiente teso, gli attori, lo stesso produttore Federico De Vincenzo (qui da noi intervistato), appaiono consapevoli che la soubrette non è proprio nello stato ideale per poter girare il suo primo film hard. Quando Sabrina Nobile intervista Sara Tommasi, il servizio assume dei contorni inquietanti visto che la soubrette prova prima a baciarla, poi comincia a parlare e dire frasi completamente sconnesse e scollegate:

Mi sono stradrogata, ho preso ogni tipo di droga. Questo film racconta della mia voglia di sesso. Faccio questo film perché lo Stato deve far stampare i soldi alla Zecca dello stato.

Indignazione su twitter. Gli utenti del popolare sito di microblogging non hanno gradito la scelta della Redazione Le Iene di mandare il servizio in onda. E' stata mostrata una ragazza completamente in balìa degli eventi, dove è chiaro che non ha la possibilità di capire cosa le stia succedendo intorno. Ha dichiarato ancora una volta di "essere stata drogata per realizzare il film porno", di avere ricevuto minacce per girarlo, di essere stata persuasa dalla produzione perché "lo hanno fatto tutti anche Britney Spears. Dal nostro punto di vista (ampiamente sviluppato e condiviso in questo editoriale di E. D'Amore) è apparso chiaro che nel "caso Sara Tommasi", il carnefice e la vittima sono la stessa persona: lei.

Il servizio si chiude con Sabrina Nobile che va a trovare Sara Tommasi alla presentazione del suo libro "Ora parlo io". Oggi la soubrette è più in carne, rimessa, ma le parole nonsense ci sono ancora:

Mi reputo una vincente, oggi come oggi posso invitare una persona a cena, pagare il conto e mantenerla e quindi posso permettermi il lusso di innamorarmi pure di un pezzente

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