Solo la finale di Sanremo del 2017, quello condotto da Carlo Conti, è durata di più. Tre minuti, per la precisione: allora terminò alle 1:46, mentre ieri sera – anzi, stamattina – la seconda serata del festival 2020 è terminata alle 1:43. E sarebbe durata ancora di più se non fosse saltata l’esibizione di Sabrina Salerno con la storica hit “Boys Boys Boys”, rinviata alla serata di sabato, si spera insieme all’intervento di Roger Waters.
Era dal 1988, in piena epoca del maratoneta Pippo Baudo, che il festival non durava così a lungo. Ed è curioso, nei corsi e nei ricorsi storici, che i due protagonisti della serata del 5 febbraio siano i medesimi delle altre due storiche maratone da record sanremese. Nel 1988 fu infatti Massimo Ranieri a trionfare con “Perdere l’amore” e ieri sera il duetto di Ranieri con Tiziano Ferro, proprio sulle note di quella canzone, è stato uno dei momenti più emozionanti della serata. Allo stesso modo nella finale del 2017 trionfò Francesco Gabbani con “Occidentali’s Karma”, lo stesso Gabbani in testa alla classifica generale della seconda serata e di tutto il festival 2020 con “Viceversa”.
A far sforare la scaletta sono stata prevalentemente le gag tra Amadeus e Fiorello, caratterizzate da una forte dose di improvvisazione, compreso il fuori programma con Nole Djokovic, che ha cantato “Terra promessa” e palleggiato sul palco dell’Ariston con lo stesso Fiorello. Allo stesso modo, va rilevato come la stessa scaletta inizialmente consegnata alla stampa abbia subito diverse modifiche nel corso della serata, a partire dallo slittamento dell’esibizione di Massimo Ranieri e Tiziano Ferro e quello dell’ingresso sul palco di Francesco Gabbani.
La tarda chiusura del festival avrò probabilmente un effetto positivo sullo share del festival, che già nella prima serata aveva raggiunto livelli altissimi, addirittura superiori a quelle del festival dei record di Claudio Baglioni del 2018. Un po’ come il consumo di caffè degli eroici spettatori – all’Ariston e dietro lo schermo televisivo – che sono riusciti ad arrivare a fine serata sani, salvi e soprattutto svegli.