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Festival di Sanremo 2020

Sanremo 2020, il monologo di Fiorello bloccato da una donna. Lui: “Non è il momento dei selfie”

La prima serata del Festival di Sanremo 2020 si apre in maniera piuttosto esilarante, con l’entrata di Fiorello nella platea del Teatro Ariston vestito con la tunica di Don Matteo. Dopo aver superato il tentativo di una donna di strappargli un selfie, il comico siciliano dà il via al suo monologo, spiegando anche la scelta dell’abito: “Questo è l’abito di Don Matteo, uno dei pochi Matteo che funzionano in Italia, solo questo abito fa il 35% di share”
A cura di Ilaria Costabile
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La prima serata del Festival di Sanremo 2020, non si può dire che sia stata avara di sorprese e momenti interessanti e comici nel loro essere figli della satira, uno di questi è stato senza dubbio il monologo di Fiorello, entrato nel Teatro Ariston vestito con la tunica di Don Matteo. Ed è così che si è aperta la serata inaugurale del 70esimo Festival della canzone italiana.

L'entrata di Fiorello all'Ariston

Il mattatore siciliano, reduce dall'immenso successo di Viva RaiPlay! ha sollazzato il pubblico con la sua verve e la sua comicità mai banale e sempre arguta e sarcastica. Entra varcando la platea del Teatro Ariston come uno spettatore qualunque, ma il suo arrivo era quello che tutti aspettavano con trepidazione. Vestito da Don Matteo, con la tunica che è diventata un simbolo della fiction italiana, inizia il suo scoppiettante monologo salutando tutti i presenti. Una signora tra il pubblico, emozionata nel vedersi passare accanto il noto comico l'ha bloccato, cercando di strappargli un selfie, ma Fiorello non ha esitato a rispondere con il giusto tono: "Signora la prego, non possiamo, non è il momento dei selfie!". 

Il monologo di Fiorello

Giunto sul proscenio e incentivando gli astanti a scambiarsi un caloroso gesto di pace, che dal canto loro non si sono sottratti dallo stringersi la mano gli uni con gli altri, Fiorello dà davvero inizio al suo piccolo show nel grande spettacolo di Sanremo. "Ci vuole pace in questo mondo ci vuole pace, io non lo so questo 2020 come è iniziato: l'Australia che ha preso fuoco, abbiamo scampato una terza guerra mondiale, il virus, Sanremo, quattro disgrazie" non poteva iniziare in un modo più esilarante di questo l'intervento di Fiorello per la 70esima edizione del Festival della canzone italiana. Il pubblico è letteralmente in visibilio, la capacità di coinvolgere e far ridere chi lo sto guardando in quel momento è una delle grandi doti di Fiorello, uno dei suoi assi nella manica che non può non sfoggiare in un'occasione tanto importante e dopo uno scrosciante applauso, continua spiegando i motivi del suo abbigliamento:

Vi chiederete perché sono vestito così, non voglio essere blasfemo, faccio un appello al Santo Padre, la prego non disdica il canone Rai, non firmi quel documento di scomunica. Vi spiego questa non è blasfemia, ma è un abito di scena, siccome questo è un Festival molto particolare, dovevamo iniziare con qualcosa di potente. Questo davvero è un Festival al rischio 15%, ci voleva qualcosa che desse una, il direttore di Rai1, nuovo di zecca mi guarda come per dire "ma che sta dicendo?". Ci voleva qualcosa di molto forte e ce l'ho qua. Sapete cos'è questo? Questo è l'abito originale di Don Matteo, Don Matteo amici, uno dei pochi Matteo che funzionano in Italia, solo questo abito fa il 35% di share, con me dentro al 40% ci arriviamo

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