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Sandra Milo sta con Salvini: “Ha fatto bene, ha rotto un governo che non approvava più”

L’attrice e volto televisivo di quest’estate nel programma “Io e te”, dice la sua sugli ultimi sviluppi politici, non negando il suo appoggio all’azione dell’ex ministro dell’Interno. Al quale, tuttavia, non risparmia una critica: “Ha fatto malissimo poi a chiedere di ritornare con lo stesso governo che lui aveva lasciato. Ciò mi è molto dispiaciuto”.
A cura di Andrea Parrella
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"Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte? Si è comportato bene, si è difeso molto bene. Alla fin fine, però, nessuno ha la forza vera e propria di imporre uno stile a un Paese che lo stile non ce l'ha più". Parola di Sandra Milo, inviata a Venezia per "Io e Te" (con qualche disguido tecnico di troppo, a giudicare da quanto accaduto oggi), il programma condotto da Pierluigi Diaco, rivelando ad AdnKronos il suo pensiero politico alla luce della caduta del governo gialloverde e del mandato di Mattarella alla formazione del Conte Bis.

Il Milo-pensiero ha sfumature decisamente favorevoli all'oramai ex ministro dell'Interno Matteo Salvini, di fatto colui che ha provocato la caduta dell'esecutivo, ma non ha risparmiato al leader della Lega un piccolo rimprovero: "ha rotto un governo che non approvava più e ha fatto bene. Ha fatto malissimo poi a chiedere di ritornare con lo stesso governo che lui aveva lasciato. Ciò mi è molto dispiaciuto".

Ammette di non seguire molto Di Maio, di essere affascinata da Grillo ("mi piace e mi diverte") e di non conoscere Zingaretti. Ma un nome per il futuro lo fa ed è di colore verde: "A me piace molto Luca Zaia, il governatore del Veneto. Io non sono della Lega, non sono di nessun partito, però ho seguito sui giornali quello che ha fatto Zaia per la sua regione. E a mio parere Zaia è una persona di valore e anche coerente ed oggi la coerenza è molto difficile ma a me è una dote che piace".

La considerazione finale dell'attrice e volto televisivo è poi di ordine generale, sul Paese di oggi confrontato a quello di ieri, che non può lasciare spazio se non a una considerazione amara e condita di un certo disfattismo: "Oggi abbiamo una società che fa fatica a trovare un'identità. Anche la politica cambia: oggi uno è di destra, poi domani è di sinistra. Ma non è perché è un pagliaccio, no affatto, ma è perché la vita è cambiata, è così. Però ciò ci porta a uno scompenso, a una perdita di equilibrio, perché non sappiamo più a chi rifarsi: quali sono i modelli? Quali sono le persone alle quali ispirarsi?".

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