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Salvatore Esposito difende Gomorra: “Racconta il male, solo così lo si combatte”

L’attore della serie difende il franchise internazionale intervenendo su una delle questioni più battute in relazione al prodotto nato dal libro di Roberto Saviano, ovvero l’ipotesi che possa influire negativamente sulla città di Napoli: “È innegabile che in quelle zone dove il tema è stato tirato fuori ci sono stati dei netti miglioramenti”.
A cura di Andrea Parrella
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Salvatore Esposito sarà tra i volti protagonisti della quarta stagione di Gomorra, la serie prodotta da Sky e Cattleya che è diventata un grande successo internazionale da quando, nel 2015, ha fatto il suo esordio sull'emittente satellitare di proprietà di Rupert Murdoch.

L'attore, che proprio nei mesi scorsi sul set per girare la nuova stagione prossimamente in onda, è intervenuto su uno degli argomenti più dibattuti in relazione al prodotto, originato dal libro del 2006 di Roberto Saviano, che della serie è anche sceneggiatore. Lo ha fatto a Bellizzi, ospite della rassegna letteraria Premio Fabula, parlando a 300 ragazzi della serie tv e della continua associazione alla presunta ricaduta negativa che il prodotto potrebbe avere sulla città:

Troppo facile attribuire le colpe ad un libro, ad un film. Gomorra è solo una grande metafora – spiega – non è il peggio di Napoli ma il cancro di tutte le periferie del mondo. Qui, quando viene meno la figura dello stato le prime vittime sono le persone buone del posto. “Nascondere il male equivale ad esserne complice” diceva Martin Luther King e allora ben venga Gomorra. Io sono per la luce, per chi racconta cosa c’è di sporco, cosa c’è di vero in ogni realtà ed in ogni strato sociale. Solo così lo si combatte. È innegabile che in quelle zone dove il tema è stato tirato fuori ci sono stati dei netti miglioramenti

La quarta stagione di Gomorra in onda nel 2019

Sebbene l'attesa sia tutta per la quarta stagione, che arriverà su Sky nella primavera del prossimo anno, è altamente probabile che questa sarà seguita da una quinta e una sesta stagione, stando alle parole dei vertici della produzione che hanno lasciato intendere come ci sia ancora molto materiale sul quale lavorare. Di sicuro non manca l'interesse: il franchise marcato Sky Italia-Cattleya è venduto in 190 paesi in tutto il mondo ed è paragonabile a serie televisive di primissimo livello e dal grande seguito, come appunto Game of Thrones o Breaking Bad.

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