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Sabrina Misseri a Domenica 5: dopo Sarah Scazzi, minacce di morte e terrore

Minacce di morte e lettere minatorie stanno disturbando la quiete di Antonella e Sabrina Misseri, figlie del Mostro che ha ucciso e poi violentato Sarah Scazzi. Le ragazze hanno raccontato ciò che sta accadendo loro a Domenica 5.
A cura di Stefania Rocco
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La morte di Sarah Scazzi, uccisa dallo zio Michele Misseri che la brutalmente violentata dopo la morte, ha infiammato chi ha assistito impotente al recupero del suo corpo ormai privo di vita. La terribile azione commessa dal nuovo mostro pare aver distrutto non solo la vita della giovane Sarah, uccisa a soli quindici anni, ma anche quella dei suoi familiari più prossimi: le sue figlie.

Durante la s

Sabrina Misseri e Sarah Scazzi

corsa puntata di Domenica 5, Antonella e Sabrina Misseri sono intervenute nella trasmissione grazie a un collegamento video, spiegando in che modo stanno vivendo la terribile situazione di cui, loro malgrado, sono diventate protagoniste. La prima a parlare è Sabrina, quella più coinvolta nell’omicidio di Sarah. La ragazza assicura, ancora una volta, di non aver mai avuto sospetti circa un possibile coinvolgimento di suo padre e continua a chiedere che l’uomo che l’ha generata paghi per quanto commesso. Al racconto di Sabrina, si affianca quello della sorella Antonella che ribadisce il fatto che Sarah fosse come una sorella per entrambe e che nessuna delle due si era mai accorta, in precedenza, delle attenzioni morbose del loro padre nei confronti della ragazzina. Antonella chiede, inoltre, che la sua famiglia possa essere finalmente lasciata in pace.

La popolazione di Avetrana, infatti, non ha gradito che le ragazze insieme alla loro madre siano rimaste a occupare la casa in cui si è consumato il brutale omicidio e, credendo nella loro complicità, sta facendo in modo di disturbare la serenità della famiglia, attraverso lanci di oggetti e arrivando perfino a danneggiare l’auto di Sabrina. Bisogna tener presente che in ogni caso che la corretta dinamica della vicenda sarà completamente chiarita dai magistrati preposti e in nessun caso, un’improvvisata giustizia sommaria potrà restituire la vita alla piccola Sarah perché quelle ragazze, come loro stesse affermano, potrebbero sì avere un ruolo nella vicenda ma non è detto che non sia quello di vittime.

Stefania Rocco

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