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Sabrina Ferilli sul nuovo ruolo ne “L’Amore Strappato”: ‘Un caso come questo fa paura’

L’attrice parla della fiction in onda su Canale 5 il 31 marzo, che vede la Ferilli protagonista di una storia che riporta la vicenda realmente accaduta di un clamoroso errore giudiziario: “Non ho voluto conoscere la famiglia, non volevo che la cosa compromettesse il ruolo”.
A cura di Andrea Parrella
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Sabrina Ferilli ha parlato a Verissimo, nella puntata in onda sabato 23 marzo, della nuova fiction Mediaset di cui è protagonista: "L’amore strappato". Prodotta da Jeky Productions e diretta da Ricky Tognazzi e Simona Izzola serie racconta la storia vera di un clamoroso errore giudiziario in cui una bambina di appena sette anni, viene strappata alla sua famiglia dopo le false accuse di abusi su minore nei confronti del padre della bambina. L'attrice, provata emotivamente, racconta l'esperienza vissuta a Silvia Toffanin dal punto di vista professionale:

Dal '95 non è accaduto nulla. L'allora ministro della Giustizia garantì che avrebbe provato a risolvere la situazione, ma non è accaduto nulla. Ancora oggi se qualcuno è calunniato per un reato così infame, c'è una giustizia minorile che non ascolta quella penale. Queste sono cose che mettono paura, perché uno deve aver paura del crimine, ma poi quando finisci nelle mani della giustizia pensi di essere tutelato in tutto e per tutto. Se questo non succede è terribile.

Una prova attoriale che l'ha portata ad immergersi nei panni di un personaggio complesso, una storia dura: "Questo ruolo non mi ha cambiato – racconta Sabrina Ferilli – perché di storie così ne ho sentite molte e nel mio piccolo ho sempre cercato di dare voce ai più deboli, ma un caso come questo fa paura. Io non ho voluto conoscere la famiglia, non volevo che la cosa compromettesse il ruolo, ma ho recitato tutti i giorni con questa famiglia nel cuore. È un torto enorme".

Il rapporto con Maria De Filippi

Nel corso dell'intervista, aprendo altre parentesi sulla sua vita e la sua carriera, la Ferilli ha parlato anche del rapporto con Maria De Filippi: "Con lei mi diverto molto, perché ha questa testa da professoressa inglese. Lei che è un po' bacchettona, rigida. Io con le compagnie teatrali sono andata ovunque, ma la sua città, Pavia, è una delle poche in cui con commedie che facevano anche ridere altrove, c'era il gelo. Alla fine delle rappresentazioni ci guardavamo anche per capire se fosse rimasto qualcuno. Alla fine grandi applausi, ma durante era come recitare in un acquario, non tornava niente. Ma questo mi ha anche permesso di capire molti tratti del suo carattere, quindi essendo un po' bacchettona a me piace prenderla dalla parte opposta, scuoterla, scandalizzarla anche con qualche parolaccia che ogni tanto mi piace dirle. La faccia sua è straordinaria, perché Maria rimane pietrificata".

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