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Festival di Sanremo 2020

Rula Jebreal corregge Amadeus: “Cerchiamo di fare un passo avanti tutti, senza gaffe”

Rula Jebreal sale sul palco della prima serata del Festival di Sanremo 2020 e accende il faro sulla gaffe di Amadeus relativamente al “passo indietro” di Francesca Sofia Novello. “Cerchiamo di fare tutti un passo avanti, non fare gaffe” ha detto la giornalista al conduttore che ha raccolto senza perdere il sorriso.
A cura di Stefania Rocco
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Rula Jebreal sale sul palco della prima serata del Festival di Sanremo 2020 punzecchiando il conduttore Amadeus. “Stasera parliamo al cuore degli italiani e tutti noi cerchiamo di fare un passo in avanti e cerchiamo di non fare gaffe” ha detto la giornalista rivolgendo un sorriso al conduttore. La gag, chiaramente studiata prima della diretta, dimostra la volontà del padrone di casa di fare “un passo avanti” rispetto alle polemiche dell’ultimo mese. Spazio anche per un ricordo provato della giornalista riferito al momento in cui è arrivata in Italia: “Sanremo è un posto carico di energia bellissimo, ma le scale più belle che ho sceso sono quelle quando avevo 20 anni, le scale dell'aereo con cui sono arrivata in Italia”.

Rula Jebreal a Sanremo insieme a Diletta Leotta

Rula è una delle due donne volute da Amadeus per la prima serata di Sanremo 2020. La giornalista divide il palco insieme al padrone di casa e alla conduttrice Diletta Leotta. La partecipazione di Jebreal a Sanremo ha sollevato numerose polemiche. La giornalista ha accettato di partecipare al Festival con la consapevolezza di non dover portare la politica sul palco. Avrà un monologo nel corso della serata che ha come argomento la violenza sulle donne.

Il cachet di Rula Jebreal devoluto a una vittima dell’Isis

Rula Jebreal, in pieno spirito con il suo intervento al Festival, ha deciso di devolvere la metà del cachet concordato per partecipare alla prima serata di Sanremo 2020 a Nadia Murad, attivista di etnia yazida che nel 2014 fu rapita e tenuta in ostaggio dall’Isis. Durante la prigionia, fu torturata e stuprata dai militanti del sedicente Stato Islamico. Riuscì a fuggire e a rifugiarsi in Germania. Nel 2018 ha ricevuto il Premio Nobel per la pace.

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