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Rosita Celentano contro presenza di animali in Rai: “A Portobello e Superbrain bestie umiliate”

Rosita Celentano contesta a due trasmissione specifiche di Rai1, “Portobello” e “Superbrain”, la presenza di animali in diretta. Paola Perego le risponde su Twitter, sottolineando che non c’è stato alcun maltrattamento, ma la Celentano aggiunge: “So bene che tu ti fidi di ciò che ti raccontano, ma la realtà è tristemente un altra”.
A cura di Andrea Parrella
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Rosita Celentano attacca la Rai e in particolare due trasmissione di Rai1 come "Portobello" e "Superbrain". La motivazione, tuttavia, non è artistica, ma fa riferimento alla presenza in studio di animali. Nel primo caso, quello di Antonella Clerici, per l'imprescindibile pappagallo che porta il nome della trasmissione, mentre per quel che riguarda il programma condotto da Paola Perego, andato in onda il 25 gennaio in prima serata, per l'ingresso in studio di tre mucche. L'attacco della figlia di Adriano Celentano è arrivato via Twitter, durante la messa in onda della trasmissione.

Il botta e risposta tra Rosita Celentano e Paola Perego

A stretto giro è arrivata la risposta di Paola Perego. La conduttrice di "Superbrain" ha utilizzato lo stesso mezzo per precisare che nel realizzare la trasmissione non sono stati maltrattati animali:

La svolta animalista di Rosita Celentano non è cosa recente. La sua sensibilità per la causa animale è evidentemente alimentata anche dalla sua relazione con l'antropologo Angelo Vaira, con il quale lo scorso ottobre ha preso parte a un pellegrinaggio da Assisi a Roma, in piazza San Pietro, per "“rinvigorire l’amore anche per gli animali in senso cristiano e specificatamente francescano”, come sottolineava l'Osservatore Romano nel descrivere l'iniziativa.

La figlia del Molleggiato era inoltre intervenuta nel dibattito pubblico due giorni fa in difesa di suo padre e di "Adrian", il fumetto da lui ideato a firmato, mandato in onda da Canale 5 pochi giorni fa e fortemente criticato, per varie ragioni, dopo la messa in onda delle prime due puntate. "A volte è positivo sperimentare – aveva detto a Spy – e non farsi soltanto condizionare dai punti Auditel. Va bene fare cose leggere che raccolgono una larga fetta di pubblico, ma è anche bello e giusto rischiare e proporre qualcosa che viene visto come una estrema novità. Sono le cose spesso credute ‘impopolari' che ci permettono di riflettere e crescere. Con mio padre si diventa spettatori ‘attivi' invece che passivi di fronte a programmi trash. Non mi vengono in mente altri programmi che dopo la messa in onda coinvolgano così tanta gente a parlarne".

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