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Politici contro Rocco Schiavone, Gasparri: “No a un poliziotto che si fa le canne”

Giovanardi, Quagliariello e Gasparri annunciano un’interrogazione parlamentare contro il personaggio controverso interpretato da Marco Giallini su Rai 2, chiedendosi quali sarebbero le conseguenze se membri delle Forze dell’ordine intervenuti per sedare una rissa o effettuare un arresto, risultassero poi positivi all’uso della cannabis.
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A cura di Andrea Parrella
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Non è bastato il successo di Rocco Schiavone su Rai 2, in onda il 9 novembre con la prima puntata che ha ottenuto un ottimo riscontro in termini di critica e giudizio dei telespettatori. Non basta perché, stando a una notizia emersa nelle ultime ore, il personaggio fuori dalle righe e politicamente scorretto interpretato da Marco Giallini avrebbe destato le proteste di alcuni esponenti politici, preoccupati per le zone d'ombra di questo personaggio, che evidentemente non incarna i valori positivi abitualmente evocati dai simboli della fiction Rai: Schiavone fuma, e non fuma solo sigarette.  Per questo Quagliariello, Gasparri e Giovanardi hanno annunciato un'interrogazione parlamentare che l'ex ministro Gasparri ha spiegato così in un'intervista a Radio Cusano:

Mentre la polizia si sacrifica al servizio dei cittadini, senza contratti, senza stipendi adeguati, prendendo bastonate in testa da centri sociali e violenti di ogni tipo, si erige a modello un personaggio letterario, di fantasia, questo commissario Schiavone che inizia la mattina al commissariato facendosi una canna, poi fa il basista per bande di rapinatori, realizza dei reati abusando del suo ruolo di poliziotto, fa da complice a rapine, traffici di droga, propone prostitute a terzi. A un tizio gli fa vedere una foto di una moldava. Se una cosa del genere accadesse nella realtà, se carabinieri e poliziotti usassero droga, cosa scriverebbero i giornali?

Prosegue quindi Gasparri: "io, Quagliariello e Giovanardi abbiamo fatto un'interrogazione, perchè se accadesse una cosa del genere certi poliziotti andrebbero sospesi dal servizio. Ma se un professore usasse droga prima di entrare in classe non sarebbe un modello di vita auspicabile. Per cui perchè la Andreatta, direttrice della fiction, eleva questi comportamenti scorretti a modello? Andreatta usa comportamenti irresponsabili e un linguaggio da sventurata. Ha anche detto che i copioni e i testi sono stati sottoposti alla polizia. Ne ho parlato con Alfano e non ne sapeva nulla. Ora chiedo al capo della polizia, Gabrielli, se questa cosa è vera. Lo chiedo pubblicamente, Gabrielli ha letto i copioni? Quali uffici li hanno controllati? Perchè evidentemente se c'è stato un avallo istituzionale la polizia ritiene utile alla sua istituzione un modello di poliziotto che si fa le canne, partecipa alle rapine e aiuta i narcotrafficanti a rubare droga. Alfano mi ha detto che non ne sa nulla, ma siccome la Andreatta ha detto che i copioni sono stati fatti leggere alla polizia, chi li ha letti?".

Intanto la prima puntata ha catturato l'attenzione di 3.5 milioni di spettatori, un dato che attende conferme già stasera quando andrà in onda il secondo episodio "La costola di Adamo". Ma visto l'effetto che la politica è sempre riuscita ad avere sulla tv di Stato, non è del tutto impertinente credere che questa protesta possa mettere a rischio la regolare messa in onda di "Rocco Schiavone".

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