Rocco Parolisi a Domenica 5: nessun gelo con la famiglia Rea
Claudio Brachino, conduttore di Domenica 5, ha dedicato buona parte della sezione dedicata alla cronaca a lui affidata, alle indagini relative all’omicidio di Melania Rea. Dopo aver scoperto nella misteriosa soldatessa Rosa la seconda amante di Salvatore Parolisi, gli ospiti in studio, supportati dai servizi realizzati dalla testata News Mediaset, si sono lanciati in un’analisi approfondita del legame che ha unito l’uomo alla moglie prima che questa fosse barbaramente uccisa.
In molti hanno formulato l’ipotesi che il matrimonio tra i due fosse, in realtà, fasullo probabilmente a causa della indifferenza di Melania di fronte alle scappatelle di suo marito. Qualcuno, invece, ha ipotizzato che l’assassino di Melania sia da ricercare proprio nella doppia vita di salvatore, fatta di amanti e di un secondo telefono cellulare con il quale Parolisi avrebbe organizzato gli incontri segreti con le sue sottoposte.
A difesa del fratello, e soprattutto a proposito del presunto gelo tra Parolisi e la famiglia Rea, è intervenuto Rocco, ex cognato di Melania che, alle telecamere del programma che lo hanno intervistato, ha detto: “E’ falso dire che i rapporto tra mio fratello e la famiglia di Melania si siano deteriorati. La nostra famiglia non è mai stata vicina alla loro come in questo momento di dolore. Salvatore non c’entra con l’omicidio di Melania e loro ne sono consapevoli”.
Lo sfogo dell‘uomo, tanto vicino al dolore del fratello da esserne diventato quasi protagonista, punta l’accento soprattutto sul giorno dei funerali di Melania perché, è proprio da quello che accadde in chiesa a Somma Vesuviana, che sono partite le illazioni circa il distacco tra Parolisi e i suoi ex suoceri: “I rapporti tra Salvatore e i genitori di Melania non sono freddi. Quel giorno, in chiesa, eravamo seduti in banchi distanti solo nel rispetto delle usanze tradizionali del nostro paese. Anche ai matrimoni, le due famiglie coinvolte siedono in posti differenti. Abbiamo solo voluto rispettare la tradizione”.