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Roberto Saviano: “Morte Mario Rega strumento anti-migranti”. Dalla Chiesa: “La scorta lo lasci solo”

Roberto Saviano rende omaggio al Carabiniere ucciso a Roma, ma al contempo chiede che il fatto non diventi “un orrido strumento politico contro i migranti”. Il suo post è stato però attaccato da molti e ha scatenato la reazione di Rita Dalla Chiesa: “Gli uomini della sua scorta dovrebbero ribellarsi, dopo quello che ha detto, e lasciarlo solo”.
A cura di Valeria Morini
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"La morte di un carabiniere in servizio non può essere usata come orrido strumento politico contro i migranti". È quanto scrive su Facebook Roberto Saviano, in merito all'uccisione di Mario Cerciello Rega, accoltellato a morte a Roma. Lo scrittore di "Gomorra" rende omaggio alla vittima, ma al contempo si scaglia contro la "peggiore propaganda" rea di strumentalizzare il fatto a scopi politici. Il suo post, però, è stato parecchio criticato e ha anche sollevato l'opposizione di un personaggio pubblico come Rita Dalla Chiesa.

Il post di Roberto Saviano

"Il vicebrigadiere Mario Cerciello Rega ha subito 8 coltellate ieri notte a Roma", inizia Saviano nel suo commento a mezzo social, "L’operazione in cui era impegnato sembrava semplice: due balordi, dopo aver rubato la borsa a una ragazza, avevano provato a fare un cavallo di ritorno: paga e riavrai borsa, documenti e chiavi. 100 euro il prezzo. All’incontro però, dopo la denuncia, si erano presentati i Carabinieri. 8 coltellate significa che i Carabinieri non sono arrivati sul luogo con le pistole spianate, non sono piombati con violenza, ma con la prudenza del diritto; sono intervenuti per misurare le intenzioni di chi avevano di fronte e speravano magari di poter risolvere tutto senza colpo ferire. Questo è stato l’ultimo onore di Mario Cerciello Rega che si è comportato da Carabiniere contro questi banditi, e ha pagato con la vita". Così continua il post:

Non esistono mai servizi semplici quando si è in strada. Vivo tra i Carabinieri da 13 anni, ho imparato a conoscere lo stress degli appostamenti notturni, i pattugliamenti, la fatica. E ho sentito ieri stesso i commenti disperati dei colleghi: “Cazzo, si era appena sposato!”. E ora la morte di Mario Cerciello Rega è già territorio saccheggiato dalla peggiore propaganda. La morte di un Carabiniere in servizio non può essere usata come orrido strumento politico contro i migranti. Delinquenti politici che, per allontanare da sé i sospetti sui crimini commessi, non esitano a usare i più deboli tra voi, e i più esasperati (ognuno ha una ragione per esserlo), per alimentare sentimenti razzisti che non hanno ragione di esistere. Quando la camorra uccide, non è pensabile incolpare tutti i campani…
Mi rendo conto che non è semplice, ma sta a noi comprendere la reale situazione criminale del nostro Paese e difendere il sacrificio di un uomo, di un Carabiniere caduto mentre agiva rispettando il giuramento prestato alle leggi democratiche del suo Paese.

L'attacco di Rita Dalla Chiesa

Insieme ai tanti hater che non hanno apprezzato il commento, è intervenuta un'infuriata Rita Dalla Chiesa: "Senza parole. E lui (Saviano, ndr) senza vergogna". La conduttrice televisiva, figlia del  generale dei Carabinieri Carlo Alberto dalla Chiesa, ha addirittura lanciato un messaggio decisamente forte: "Gli uomini della sua scorta dovrebbero ribellarsi, dopo quello che ha detto, e lasciarlo solo. E adesso attaccatemi pure. Non me ne importa niente".

Update: le indagini hanno portato al fermo di due 19enni statunitensi, di cui uno ha confessato il delitto.

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