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Robbie Williams: “C’è qualcosa che non torna in me, forse è Asperger o autismo”

L’artista britannico svela alcuni disturbi in un’intervista intensa a Bbc Radio, autodiagnosticandosi una sorta di malattia riscontrabile in alcuni disturbi che non riesce a controllare: “Giorno dopo giorno questa sensazione cambia. Le cose che ho fatto il giorno prima possono diventare incredibilmente difficili”.
A cura di Andrea Parrella
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E' un Robbie Williams onesto e malinconico quello che, in un'intervista a Bbc Radio, si analizza rispetto al suo modo di comportarsi, spesso poco rassicurante: "C’è qualcosa che non torna in me. Ho dei punti ciechi, dei buchi neri. Forse è Asperger o autismo. Non so bene cosa abbia, ma ho qualcosa". Questa l'autodiagnosi nefasta dell'artista britannico, per anni sulla cresta dell'onda ed esempio assoluto di popstar con una vita costantemente al limite, ricca di eccessi e difficilmente controllabile, non nega le proprie difficoltà:

E’ un lavoro piuttosto difficile stare nella mia testa. Ho un’interessante forma di malattia mentale compulsiva, ossessiva. Direi

Il Williams di oggi è indubbiamente un uomo che sembra aver superato l'acme della sua carriera, quando i successi viaggiavano di pari passo a ritmi e abitudini di vita insostenibili. Sembra aver trovato una sua dimensione, grazie ad una certa regolarità trovata grazie alla famiglia, una moglie e i figli. Tuttavia, l'ex Take That si è convinto di essere affetto da qualcosa che prescinde dai vizi e dalle frequentazioni. Williams prova a spiegare la situazione di disagio in cui si trova, che nulla ha a che fare con le possibilità economiche e la fama, ma che dipende da difficoltà strutturali che "avrei sia che fossi Robbie Williams la popstar che Robbie Williams l’operaio" Poi prosegue:

Giorno dopo giorno questa sensazione cambia. Le cose che ho fatto il giorno prima possono diventare incredibilmente difficili e non so perché sia tanto difficile per me anche alzarmi dal letto. Ma sono così.

Le frasi di consapevolezza di Williams appaiono come una continuazione di quanto il cantante aveva già pronunciato per spiegare l'immotivato gesto del dito medio durante la cerimonia di apertura dei mondiali in Russia, quando aveva affermato che neanche lui conoscesse realmente la ragione di quello che aveva fatto:

“Non posso fidarmi di me stesso. Non so mai cosa farò. In certe situazioni non mi passa assolutamente nulla per la testa. C’è un blocco tra me e le mie percezioni, magari faccio qualcosa e cinque minuti dopo sono lì che mi chiedo cosa ho fatto”

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