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Rita Dalla Chiesa: “Pronta a portare La7 in tribunale”

Se la soppressione del suo programma dovesse essere ufficializzata, allora Rita Dalla Chiesa “sarebbe costretta a portare Cairo davanti ai giudici”. “Nessun obbligo contrattuale” ha replicato La7.
A cura di Fabio Giuffrida
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Non ha pace "La settima onda", il programma che Cairo avrebbe dovuto trasmettere su La7. E invece, come ha confermato ieri sera la stessa conduttrice Rita Dalla Chiesa, non si farà: non è ancora chiaro,però, se si tratta di una soppressione o di una sospensione. Eppure la trasmissione aveva già avviato i casting per la ricerca degli opinionisti e delle storie che sarebbero state trattate all'interno del nuovo salotto pomeridiano di La7. All'improvviso, invece, è saltato tutto: una decisione che la Dalla Chiesa non ha preso bene dovendo difendere non solo la sua immagine ma anche quella di tutti coloro che avevano creduto in questo progetto, che avevano lavorato per una trasmissione che sarebbe dovuta partire già a gennaio 2014. C'è da dire che la Dalla Chiesa aveva lasciato Mediaset, dopo anni ed anni di successi, per buttarsi in una nuova esperienza, dal momento che era stata "corteggiata" dall'editore Urbano Cairo il quale aveva fatto di tutto per averla con sé. Ora, a distanza di mesi dal loro primo incontro, i toni si fanno durissimi al punto che la Dalla Chiesa ha minacciato di ricorrere in tribunale contro l'editore di La7:

Se dovessi ricevere una conferma scritta e l'ipotesi di cancellazione dovesse risultare ufficialmente, allora sarò costretta a portare Cairo e la sua rete davanti a giudici. Voglio augurarmi che questo non abbia seguito e che non debba essere costretta a tutelare il mio buon diritto in tribunale.

Queste le parole di Lucio Presta, il suo manager:

Si tratta di una trasmissione del pomeriggio alla quale Rita ha lavorato con grande impegno e passione e che, dopo alcuni rinvii, era pronta per il decollo a presidio del pomeriggio della rete.

Stupita La7 che affida la sua replica ad una nota ufficiale:

La7 comunica di aver preso atto con stupore delle dichiarazioni della Sig.ra Dalla Chiesa e precisa che l’Azienda non ha alcun obbligo contrattuale relativamente alla produzione e alla messa in onda di uno specifico programma, essendo le decisioni in merito rimesse esclusivamente alla propria valutazione.

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