Rita Dalla Chiesa: “Mi sono rifiutata di fare una specie di Forum su La7”
Rita Dalla Chiesa ha lasciato ufficialmente la rete di Urbano Cairo. Tempo fa, come ricorderete, l'ex conduttrice Mediaset aveva abbandonato "Forum" dopo anni ed anni di successi per approdare a La7, per provare una nuova esperienza. Un tuffo nel vuoto, un "corteggiamento all'antica" da parte Cairo; da qui la decisione di produrre un programma tutto suo che sarebbe andato in onda ogni pomeriggio su La7 e che avrebbe dovuto chiamarsi "La settima onda". Alla fine, però, qualcosa è andato storto e il programma non è mai andato in onda: la Dalla Chiesa ha minacciato di trascinare La7 in tribunale e così, dopo qualche mese, è arrivata la risoluzione consensuale del contratto. Questo matrimonio non s'ha da fare, almeno per il momento, chissà in futuro. Ora che la conduttrice è di nuovo in ballo, ha rilasciato un'intervista a Tv Sorrisi e Canzoni al quale ha spiegato meglio cosa è accaduto.
Ecco perché ha lasciato La7:
All'inizio sembrò un colpo di fulmine. Ci mettemmo al lavoro con l'autore Daniel Toaff […] Il titolo non piaceva molto a Cairo ma i suoi partecipavano alle riunioni. Sembrava tutto a posto. Prima dissero che era meglio togliere alcune troupe in esterna. Toaff fu lasciato a casa e il progetto passò nelle mani di un'altra casa di produzione, quella di Marco Bassetti.
A questo punto è arrivata la proposta che la Dalla Chiesa ha subito rifiutato:
Mi chiesero di fare una specie di "Forum" chiamato "Dalla vostra parte". Lì mi sono rifiutata. Mi sembrava un controsenso. E anche se i due programmi non dovevano scontrarsi, non mi sembrava una cosa corretta.
Così è terminato il loro rapporto lavorativo:
Abbiamo deciso saggiamente di chiudere senza spargimenti di sangue.
Adesso si è rimessa in gioco, potrebbe approdare in qualsiasi rete tv, dalla Rai a Sky fino a Real Time. Ma il suo "cuore" rimane a Mediaset:
Se sarà possibile, vorrei tornare a Mediaset.
Un errore, infine, lo ha ammesso:
Non mi pento mai di quello che faccio e quando l'ho presa era giusto. Ho sbagliato, invece, a prenderla d'impulso: avrei dovuto parlarne con i vertici, Alessandro Salem e Pier Silvio Berlusconi.
