5 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Renato Pozzetto: “Sono un figlio della guerra, io e Cochi eravamo sfollati insieme e non avevamo i soldi per il tram”

L’icona della comicità italiana ricorda l’infanzia poverissima da sfollato di guerra e il sodalizio con Cochi, nato quando erano ancora in tenerissima età.
A cura di Valeria Morini
5 CONDIVISIONI
Immagine

In un'intervista rilasciata a Il Giorno, torna a parlare Renato Pozzetto, attualmente impegnato nello spettacolo teatrale "Siccome l’altro ha un impegno". Attore, comico, mito della tv italiana: il 76enne ha ricordato soprattutto l'infanzia durissima a causa della guerra e il sodalizio con Cochi Ponzoni. Il duo si formò nel 1964 e passò attraverso "9 anni di cabaret" prima di trovare il grande successo in televisione. Forse non tutti sanno, però, che l'amicizia con Cochi risale ben prima dei tempi d'oro al Derby di Milano.

"Sono figlio della guerra", racconta Pozzetto, che ricorda la povertà dei suoi primi anni:

 La casa dei miei genitori venne bombardata nel ’42 e scappammo a Gemonio, nel Varesotto. Tornammo a Milano dopo sei anni, ricordo le nostre valigie di cartone. Andammo ad abitare vicino piazzale Corvetto, al pian terreno, in un alloggio popolare, quelle che allora venivano chiamate “casa minime”. Dopo qualche anno ci trasferimmo verso piazzale Abbiategrasso. Eravamo poveri, non avevo i soldi neppure per un biglietto del tram

Fu proprio allora che Renato conobbe Cochi:

Cochi è un mio amico d’infanzia. Le nostre famiglie erano sfollate entrambe a Gemonio e si conobbero lì. Io e Cochi, che eravamo piccolissimi, diventammo subito amici. Una volta tornati a Milano abbiamo continuato a frequentarci. Strimpellavamo con la chitarra e andavamo al bar Gattullo, in porta Lodovica. È lì che abbiamo conosciuto artisti del calibro di Jannacci, Gaber e Fo. Passavamo il nostro tempo anche all'Osteria Oca d’Oro.

"Non rifarei Le Comiche, non erano film adatti a me"

Ai microfoni di Fanpage.it, qualche mese fa, l'attore raccontava di aver cercato di portare cabaret e sperimentazione al cinema, senza riuscirci. Di tutti i film fatti, oggi Pozzetto ricorda con piacere quelli con Celentano e il classicone "Il ragazzo di campagna", mentre rimpiange di aver girato "Le Comiche": "Ero entrato in un mondo che non mi apparteneva, erano film tagliati su Paolo Villaggio, ma non erano adatti al mio personaggio". E oggi, teatro a parte? Pozzetto ha scoperto un'attività alternativa alla carriera attoriale: quella di ristoratore.

Mi divido tra Milano, dove abito vicino ai miei figli in via Santa Croce, e Laveno, sul Lago Maggiore, dove ho aperto una locanda con ristorante e 20 camere. A Milano il mio riferimento è rimasto il bar Gattullo, dove ancora vado a prendere il caffè o l’aperitivo.

5 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views