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#RaiDown e il Cristo azzurro che fa arrabbiare il Brasile, parte male il servizio pubblico

La spedizione mondiale di RaiSport parte con due autogol: dal match interrotto per problemi tecnici allo spot che ha vestito il Cristo Redentore con la maglia azzurra. L’Arcidiocesi di Rio ha chiesto i danni.
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La spedizione mondiale di RaiSport parte con due autogol: dal match interrotto per problemi tecnici allo spot che ha vestito il Cristo Redentore con la maglia azzurra. L'Arcidiocesi di Rio ha chiesto i danni.

Partenza più brutta non poteva esserci per la spedizione mondiale di RaiSport che ha incassato in sole 48 ore due figuracce più una, se consideriamo anche il pasticcio della finale femminile del Roland Garros. La partita Fluminense-Italia è stata dilaniata dai problemi tecnici, spezzettata continuamente nel corso della prima frazione di gara, dando modo agli spettatori di riversarsi furiosi sui social network che, nel frattempo, si perdevano le emozioni in diretta del botta e risposta tra le due squadre, da 0-0 a 2-2. A condire il tutto anche gli interventi di Marco Mazzocchi con l'audio fuori sincrono. E proprio le scuse del team leader di RaiSport sembrano essere servite a poco:

Non è colpa nostra, c'è stato una sovrapposizione tra i segnali dei satelliti. È facile dire che non è colpa di Rai Sport, ma è così. Noi abbiamo comunque la responsabilità di farvela vedere e di trasmetterla, ci assumiamo le nostre colpe ed io ci metto la faccia. Vi chiedo scusa a nome mio, di Rai Sport e della Rai.

Problemi che rischiano così di trasformarsi in un gigantesco spot per Sky che, nel frattempo, continua a battere con il suo "pass", disponibile per gli abbonati che non hanno il pacchetto completo. Ma il problema #RaiDown, questo l'hashtag che su Twitter ha imperversato per tutto l'arco del match, non è l'unico a preoccupare mamma Rai che dal Brasile incassa lo schiaffo dell'arcidiocesi di Rio De Janeiro, inviperita per lo spot mondiale che mostra il Cristo Redentore vestito con la maglia numero 10 della Nazionale italiana. Gli avvocati hanno chiesto all'azienda di Viale Mazzini tra i 5 ed i 7 milioni di euro come risarcimento danni per la realizzazione e la messa in onda dello spot, perché giudicato irriverente ed irrispettoso.

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