Raffaele Esposito è Marco Sardoni, il cattivo di Doc: “Mio padre lavorava con il vero Andrea Fanti”
Cattivo, freddo con i pazienti e pronto a tutto per nascondere le sue malefatte. Non sorprende che il personaggio di Marco Sardoni sia così detestato dai fan di Doc – Nelle tue mani. A interpretarlo, Raffaele Esposito che si è raccontato su Fanpage.it. L'attore ha ammesso che Sardoni è "antipatico e insopportabile". Persino i suoi due figli lo detestano. Mentre sui social si moltiplicano gli hater del primario, Esposito fa sapere che il nemico di Andrea Fanti diventerà sempre più cattivo.
Cosa pensa quando si rivede nei panni del primario cattivo?
A volte non mi riconosco. Hanno avuto una grandissima abilità nel mostrare i lati oscuri. Scherzando con gli sceneggiatori dicevo: ‘Almeno mostratemi mentre faccio la raccolta differenziata’. Sardoni è veramente antipatico e insopportabile.
Quanto c’è di vero nella storia di Marco Sardoni?
Le dirò una cosa buffa che nessuno sapeva. Mio padre era dirigente in un settore della ASL di Lodi ed è stato collega, per un certo periodo, di Pierdante Piccioni. Ha lavorato con lui. Si ricorda dell’incidente stradale che gli fece perdere la memoria. Io non ho mai avuto modo di parlare con il dottor Piccioni, ma ho letto il romanzo Meno dodici. Nel libro si parla di un medico da cui mi sono lasciato ispirare. È un ex amico di Piccioni, che nel momento in cui Pierdante viene reinserito, tenta di mettergli i bastoni tra le ruote. Lo accoglie con uno strano sorriso, contento di poterlo declassare finalmente a collaboratore. In quella viscida ambiguità io mi ci sono tuffato. Poi è chiaro che tutta la faccenda dei documenti spariti, dei pazienti che muoiono, degli psicofarmaci è finzione.
Mi tocca dirglielo, sui social tutti odiano Marco Sardoni. Non c’è verso di trovare almeno un commento positivo.
(Ride, ndr) Grazie a Dio non ho mai avuto i social. Ho ancora il telefono dell’anteguerra. Non ho Facebook, né Instagram e non ne sento la mancanza. Quindi, non mi scrivono. Mia sorella, invece, è molto attiva sui social e con sadismo mi mostra cosa dicono di Sardoni, soprattutto i commenti in napoletano, noi siamo di origini napoletane. Mi scrivono: "Adda murì".
Al netto dei leoni da tastiera, le è capitato che la insultassero anche per strada?
Per fortuna metto la mascherina. Però devo dire che quando mi hanno fermato per strada, mi hanno chiesto solo di fare una foto. E io: "Ma come, vuoi fare la foto col cattivo?". Però, posso dire che è molto divertente quando non ce la fanno a distinguere l’attore dal personaggio.
Vuole dire qualcosa agli hater di Sardoni?
Io ho un passato da rugbista perciò il conflitto mi mette appetito. Sempre nello scherzo, mi diverte molto. Ben vengano gli hater. Anzi, non vedo l’ora di farne ancora di peggio. Ebbene sì, nelle puntate che verranno Marco Sardoni farà di peggio.
Ha due figli, non mi dica che anche loro sono fan di Andrea Fanti.
Rocco ha 11 anni e fa la prima media. Rachele ha 8 anni ed è in terza elementare e non credo esista qualcuno che parteggi per Andrea Fanti più di loro. Anche i miei figli odiano Sardoni. Quando faccio la doccia e pettino i capelli all’indietro come Marco mi dicono: "Sembri il medico cattivo". Loro per primi lo detestano. I miei figli vivono a Palermo, sono nati dalla relazione con una ragazza palermitana con cui poi ci siamo separati. Appena ho un attimo libero dal lavoro li raggiungo. Considero Palermo la mia casa.
Ritiene che l’affetto di cui gode Andrea Fanti sia anche un po’ merito di Marco Sardoni? In fondo se non c’è un vero cattivo da contrastare, il buono non riesce a mettersi in luce.
Sono d’accordissimo. La funzione dell’antagonista è fondamentale. È chiaro che Muhammad Ali aveva bisogno di George Foreman per fare l’incontro del secolo. Se si fosse scontrato con mia zia, non sarebbe stata la stessa cosa. Certo, Sardoni ha aspetti negativi, ma anche una complessità caratteriale o avremmo corso il rischio di proporre un personaggio macchiettistico. Marco ha una famiglia. Per proteggerla si dimentica dell’etica professionale ed è disposto a tutto.
Quindi in qualche modo lo comprende?
Di lui penso tutto il male possibile, ma io sono padre e per proteggere i miei figli da un pericolo sarei disposto a fare qualsiasi cosa. È chiaro che non avvelenerei mai una persona, ma riesco a comprendere l’essenza della disperazione di Sardoni. Tutto sommato è una persona che ha fatto male i suoi conti. Avrebbe dovuto fermarsi un po’ prima. Capire che nel ruolo di medico, ha dei doveri nei confronti dei pazienti.
Ci sveli qualche anticipazione, cosa ne sarà di Sardoni nelle prossime puntate?
Nelle prossime puntate verrà svelato che il perfido dottor Fanti in realtà ha finto di perdere la memoria per ottenere la pensione d’invalidità (ride, ndr). No, scherzo. Dovete aspettarvi ancora degli stravolgimenti. Sardoni è un po’ pilotato dalla moglie, che gli mette le zampe addosso e cerca di muoverlo per il proprio tornaconto. Ci saranno ancora dei capovolgimenti di fronte di cui non posso parlare perché altrimenti mi fucilano, ma sicuramente saranno interessanti.
Ci provo, può esserci una redenzione?
Non posso parlare. Non posso dire nulla, però già in qualche modo una crepa si è vista. Sicuramente qualcos’altro in questo senso accadrà.
Sarebbe un peccato perdere questo personaggio in Doc nelle tue mani 2.
A me farebbe piacere fare anche la seconda stagione perché mi sono affezionato a tutta la squadra. Il cast è molto coeso. Abbiamo un gruppo su Whatsapp e durante le puntate ci prendiamo in giro. Però, non saprei. Sardoni è un laido individuo, è difficile che venga reintegrato.
Andrea è la nemesi di Marco, il nemico a cui fare le scarpe. Fuori dal set che rapporto c'è tra lei e Luca Argentero?
C’è da dire che noi abbiamo un background molto diverso. Io ho fatto tantissimo teatro e ho frequentato pochissimo i set televisivi e cinematografici. Nonostante questo, mi sono trovato benissimo con Luca Argentero. Ho trovato un attore eccezionale, un professionista eccellente, un collega straordinariamente generoso.
Da attore teatrale, il dpcm che stabilisce la chiusura dei teatri la riguarda personalmente. Cosa ne pensa?
Devo dire che la riapertura dei teatri del 15 giugno è stata in sostanza una farsa. Le attività sono state pressoché bloccate o molto, molto ridotte. Se continuare a dirsi che i teatri sono aperti significa impedire a molti miei colleghi di percepire un sostegno da parte dello Stato, mi sembra legittimo che si interrompa. È molto triste, ma io mi rimetto alla decisione dei politici. Se decidono che una cosa non va fatta, però, si prendano la responsabilità perché questo è un momento di emergenza e si devono aiutare le persone. Esigo di essere sostenuto e aiutato, come io aiuto e sostengo lo Stato da cittadino. Che a questa chiusura dei teatri, faccia immediatamente seguito il sostegno dei professionisti che perdono gran parte degli introiti con cui si mantengono.
In questi giorni sono anche scoppiati degli scontri in diverse città italiane, da Napoli a Torino.
È prevedibile che la malavita cerchi di camuffarsi da scontento per creare caos. Non bisognerebbe permetterlo, né farsi prendere dal panico. Ci sono persone che lavorano per amministrarci. Prenderanno delle decisioni che vanno seguite. Poi arriverà il momento in cui discutere se come amministratori e dirigenti siano stati adeguati oppure no. Questo non è il momento di farlo.