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R. T. I. multata di 60mila euro per irregolarità nel televoto del Gf11

La R.T. I è stata multata in seguito alle segnalazioni del Codacons relative al televoto del Grande Fratello 11. L’Antitrust alla fine ha accolto la denuncia dell’associazione proteggendo così i diritti dei telespettatori.
A cura di Alessia Mancini
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Alessia al Gf8

L'Antitrust ha accolto la denuncia del Codacons e ha deciso di multare l'R.T.I. (società di proprietà Mediaset ) di 60 mila euro in merito al televoto relativo all'undicesima edizione del Grande Fratello. Ma prima di affrontare un argomento tanto delicato, serve chiarire quali possono essere i limiti e i vantaggi che i telespettatori ricavano dall'esprimere la propria opinione in maniera così democratica, facendo utilizzo di telefonate o di sms. La prima volta che si sentì parlare del televoto fu nella prima metà degli anni novanta e uno dei primi concorsi ad adottare questo modalità fu l'Eurovision Song Contest, conosciuto in Italia semplicemente con il termine di Eurofestival.

Oggi, invece, sono numerosi i reality show che si affidano al televoto per sancire o l'eliminazione di un concorrente o il trionfo dello stesso. Basti pensare al Grande Fratello, a L'Isola dei Famosi o addirittura a X Factor. Ma esiste una falla nel sistema. In pratica ogni singolo votante può inviare un numero illimitato di voti, alterando di conseguenza il risultato finale del televoto. Ed è quello che successe in occasione della vittoria di Walter Nudo durante prima edizione de L'Isola dei Famosi.

Lele Mora, infatti, confessò durante un'intervista di aver aiutato il naufrago a sbaragliare la concorrenza: "Ho suggerito ad amici e parenti di prendere tante schede telefoniche e tante postazioni sul call-center per arrivare alla valutazione finale e far vincere il nostro prediletto. Credo che tra zii, amici, parenti abbiamo investito circa 25.000 euro". Ed  proprio la falla nel sistema che ha spinto l'Antitrust a prendere provvedimenti contro R.T. I. multandola di ben 60 mila euro. Ecco il provvedimento attuato contro la società appartenente a Mediaset:

Dalle evidenze acquisite nel corso del procedimento risulta che il meccanismo del televoto, così come predisposto da RTI, non prevedeva alcuna forma di limitazione o di filtro al fine di ostacolare, o comunque rendere difficile l'intervento di soggetti professionali, diversi dai meri telespettatori. RTI aveva consapevolezza della sussistenza di potenziali alterazioni di un utilizzo improprio del meccanismo del televoto, derivante dalla possibilità di invii massivi di voti da parte di operatori specializzati, finalizzati a – o comunque suscettibili di – alterare gli esiti del reality. RTI, consapevole di tale situazione, avrebbe dovuto portare a conoscenza del pubblico il numero di voti validamente esprimibili e gli strumenti per controllare il rispetto di tale tetto nonché l'assenza di meccanismi in grado di prevenire all'origine eventuali utilizzi abusivi del televoto da parte di call center o di operatori specializzati. […] La pratica commerciale deve pertanto ritenersi ingannevole, in quanto il comportamento omissivo di RTI incide su aspetti essenziali del servizio di televoto promosso e pubblicizzato nel corso delle trasmissioni, inducendo i consumatori ad assumere decisioni di natura commerciale che non avrebbero altrimenti preso. In particolare, i consumatori erano indotti a credere che il loro voto avrebbe avuto un ruolo più incisivo nei risultati del reality ‘Grande Fratello'non essendo stati adeguatamente informati della possibilità di votazioni massive da parte di operatori specializzati. […] Avuto poi specifico riguardo alla contestazione sulla puntata del 7 marzo 2011 si rileva che l'informazione sulla duplicazione della sessione di voto doveva essere fornita ai telespettatori in modo adeguato. Infatti la scelta di una doppia sessione di voto ha permesso di incidere significativamente sul risultato parziale del televoto, vanificando il voto già manifestato dagli utenti fino alla prima sessione in quanto ha permesso ai telespettatori e, in particolar modo, ai più appassionati, di superare il limite di 100 voti previsto per singola sessione.

Nello specifico la contestazione del Codacons riguarda la puntata del 7 marzo del Grande Fratello 11, quando in nomination c'erano Biagio D'Anelli, Angelica Livraghi e Davide Baroncini. In seguito all'eliminazione dell'ex fidanzato di Simona Salvemini, venne "riaperta" la sessione di televoto per una sfida diretta tra Davide e la romana che si concluse con l'eliminazione a sorpresa di Angelica Livraghi.

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